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Raccolta di poesie di Sabyr
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Mala - mente

Indomabile e perversa
ambigua e confusa
danza e giostra
impalpabile e grave
torrida e gelida
nuda e coperta
fertile, arida
la mente
aperta, ottusa
mala - mente
dolce e acida
lieve e pesante
soffice e dura
coraggio e paura
divina diabolica
eterica, fisica
seducente e sedotta
attrattiva, repulsiva
limpida, tiorbida
la mente
mala - mente
razionale
irrazionale
affidabile, pericolosa
istintiva, ragionevole
bestiale, celestiale
opposta, duale
spirituale, sensuale
fragile, forte
ostinata, sfuggente
scostante, radicata
mediatrice, intransigente
sincera, subdola
pura, viscida
liscia, ruvida
sbandata, equilibrata
assente, presente
incompleta, totale
sobria, offuscata
facile, complessa
intatta, compromessa
chiusa, estroversa
femmina, maschio
lunare, solare
la mia mente
tutto e niente
mala mente.


*

Metamorfosi e memoria

 
Gentilmente la luna ha abbandonato
la finestra, ha tolto l'occhio
dal mio universo intimo
ma io so che resta esattamente dov'è
quel lattiginoso sguardo
velato per scommessa di mistero
promessa di splendere nuove oscurità
al sorgere notturno
quando il cuore si ribella allo scontato
e il battito ritorna brado
nell'ora tarda del tuo confessionale
dove parli con voce di silenzio
in pieno raccoglimento
alla morte, alla vita, al ricordo
con bocca di segreto
al portale richiuso delle labbra
dove è sacro perfino il dissacrato
Io nasco dopo mezzanotte
ancora e poi ancora
atavica maledizione
da vampiro a fenice ogni volta
metamorfosi o travaglio non so
Dalla vena maestra che si fa filo di piuma
essere che si risveglia comunque nudo
in una pelle sottile, senza filtro
rannicchiato in posizione fetale
farfalla futura, al primo stadio larvale
ancora formando l'involucro
che mi sarà bozzolo
 
Quanta coscienza del dolore c'è
nel proteggersi?

 

 

*

L’ebbrezza di questa decadenza

Eppure questo respiro malato

di un dolore nemmeno mio

mi invade il cuore con dolcezza

e perfino un brivido sottile.

 

Come se tutte le guerre

da combattere mi appartenessero.

 

E tra i vivi intorno quanti morti,

quanti fantasmi in cammino.

 

L'ebbrezza di queta decadenza

che tu non potresti mai capire

mi seduce l'anima

e porto al petto il fiore appassito.

 

Perchè resta bello

resta un fiore

nonostante tutto.

La fine è  una parola vera

 

solo per chi si sente spacciato

dall'inizio.

 

 

*

Tra voli di corvi e danze di cigni

Piume bianche

sullo specchio di un lago di neve

i sogni piegati come colli flessuosi

 

piume nere

cadute da un'orgia di nubi

gli incubi come becchi avidi

 

ed io nel mezzo

tra voli di corvi e danze di cigni

*

Mono no aware (tanka)

Dolce e triste 

la bellezza del fiore

chino al suolo

 

la morte sui  petali

reclama tale grazia

*

Il grido della musa assorda il cuore

Sepolta nella tomba del silenzio

l'anima rannicchiata

 

- il grido della musa assorda il cuore -

 

fogli come sudari di antichi dolori,

sanguigno ma secco l'inchiostro

 

- strappa parole mute e dense -

 

i versi annegati nel pianto

vergano poesie oscure

 

- da decifrare al prezzo di una ferita -

*

I cieli bruciano

I cieli bruciano

ormai quanto gli inferni

nessun luogo è immune

alla distruzione

Ho illuso i miei occhi d'azzurro

per non guardare le fiamme

ma ne sento il calore folle

 

I cieli bruciano

nuvole di sangue

sottili come fili di vene

Ora non posso fingere 

di non vedere le lingue scarlatte

intrecciarsi nell'aria

a martoriare il sereno

 

a dipingermi dentro un perenne tramonto

*

Tanka -Timori notturni

Sorge l'oscuro

pianeta del subconscio

mondo lunare

 

affiorano incubi

e segreti sommersi

*

Sulle rive del tempo

Aspetto il ritorno dell'onda

sulle rive del tempo

che splendono nude

Attendo mi lambisca

l'acqua dell'immortalità

da bere a piene mani

all'antica sorgente

abbandonandomi sulle sponde

del fiume dei sogni

senza ritorno

bagnandomi nella fonte

che trascende il vivere

e il morire

Giungerai anche tu qui

sulle rive del tempo

senza più età

 

 

 

*

Un epitaffio sulle nuvole

Al tempo del mio addio

scrivi il mio nome

con l'inchiostro nero della notte

 

un epitaffio sulle  nuvole

 

o fallo incidere

da un artiglio d'aquila

Che sanguini per me il cielo

 

almeno una volta!

*

Sensazione rossa

È meraviglioso il fiore scarlatto

che mi si apre nelle vene

 

Bevo luce calda

da calici di papavero

 

e la fiamma brucia

intrisa di vita

 

Aspra e dolce insieme l'amarena

di un tuo bacio sulle labbra

 

e il sangue è un fiume in piena

denso come lava

 

magma di vulcano

è la sostanza dell'amore

 

Sensazione rossa

*

Converso in silenzio con la dea d’avorio

Le parole notturne

sono mute

 

Converso in silenzio

con la dea d'avorio

 

È di seta il sudario

scambiato per lenzuolo

 

che scivola sulla mia pelle fredda

nel sogghigno del buio

 

Lacrime di perla svelano pallidi segreti

Converso in silenzio con la dea d'avorio

 

Bianca e vuota la sua luce indifferente

E non ho più voglia di sogni

 

 

*

Quando muore un poeta

Piange forse una volta in più

il cielo bagnato di pioggia

quando muore un poeta

 

quando restano di lui

nude parole, e quelle soltanto

a ricordarlo

 

scivola l'ultima stilla d'inchiostro

come rivolo dell'ultimo sangue

lacrima scura sul foglio candido

 

muta testimone

di versi d'amore

e forse pure di righe d'odio

 

Piange forse una volta in più

la notte derubata di stelle

quando muore un poeta

 

e certo l'alba non sorride

spogliata di luce e colore,

chi scriverà ora di lei

 

della sua bellezza fiorente

nel mattino che nasce

proprio mentre muore un poeta?

 

chi canterà nel perfetto silenzio

strofe di dolci canzoni

chi farà serenate agli amanti?

 

se la voce dell'anima

più non pronuncia emozioni

zittita e stroncata

 

tacerà forse perfino l'usignolo

sentendo la tristezza

di quando di spegne la poesia

 

ma forse diventa chissà

la morte stessa poesia

quando muore un poeta

 

 

 

 

 

*

Grazie Baudelaire

Grazie Baudelaire,

in un giardino

trovi sempre i fiori del male

ed io li ho colti

senza temere spine

e la conseguente goccia di sangue

sulle mie dita

anche per merito delle tue parole

ed ho ascoltato

il tuo saggio consiglio

di ubriacarmi

nella sterile sobrietà di altri,

ho bevuto l'assenzio della poesia.

Grazie Baudelaire

 

*

La morte non balla mai sola

La morte non balla mai sola

è un'oscura signora

che  vuol sempre qualcuno al suo fianco

per il fatale passo a due

vuol stringere tra le sue braccia

chi docile le si arrenda

e lo vuole una volta

e una soltanto

in un giro di tango

Si esibisce con innata vanità

guidandone fiera gli incerti passi

verso il suo maligno possesso

A volte sceglie un luogo segreto

dove consumare quello strano amplesso

altre è plateale

nel salone delle feste

si mostra come regina e padrona

tu sai di non poterla rifiutare

quando invita te

Oggi è il tuo turno di danzare con lei

è chiaro ormai

la morte non balla mai sola

 

 

*

Dite ai poeti

Dite ai poeti

che la poesia più bella

è già stata scritta

basta semplicemente leggerla

 

Dite ai poeti

che non è vergata su carta

ma che è incisa a fuoco

nella carne viva del loro stesso cuore

 

e vedranno scaturire

le sue parole

dal loro stesso nudo petto

fino alle ignote vie del cielo

 

ma dovranno chiudere gli occhi

 

e sentiranno recitare

i suoi versi

dal vento in un soffio

che si farà melodia

 

ma dovranno ascoltare senza orecchie

 

Non dite ai poeti però

che io l'ho rubata

alle loro lacrime

ai loro sospiri

 

per carpirne l'essenza

forse gelosa del loro estremo

godere e soffrire

*

In odore di dannazione

Lascio le piume bianche

agli angeli

ed i sorrisi innocenti ai bambini

e le poesie

giustamente le lascio

ai poeti

Io i fogli semmai

li sporco di dolore

li imbratto con parole

che possono disturbare

perchè scrivo

come amo, odio, muoio, vivo

tutto nello stesso istante

Sono la cosa

più lontana dalla perfezione

Mentre qualcuno prega

sono la bestemmia

sulla sua bocca

sono l'imprecazione urlata

al vento

Sono la lacrima sprecata

Sono il fuoco

quando sceglie di bruciare

e di non risparmiare nulla,

quando scorda di poter scaldare,

essere il sole di un freddo giorno

E qualche volta

divento improvvisamente

gelo implacabile

E sul tuo cuore

so essere la neve

di un intero inverno

E del fiore che accarezzi

ricorda, potrei essere la spina

che ti buca le dita

Dell'uccello sul davanzale

son l'ala ferita

No, tu non verrai con me

chi è pronto a sacrificare

per vero amore

il suo paradiso

non merita l'inferno

ma se decidi di restare

ancora un po' qui

vivrai e morirai ogni giorno

insieme a me

e ti darò lampi d'estasi

Mangeremo frutti proibiti

dai sapori rari

in odor di dannazione

finchè verrà il tempo

della tua liberazione

e forse, infine, dopo secoli

della mia

 

 

*

Poeti dall’inferno

È questo dolore

che mi dilania

con lama sottile

e penetrante

che mi spinge a scrivere,

come fosse inchiostro

il mio sangue

poeti dall'inferno

 

i miei oscuri pensieri

di vita, amore e morte

che prendono corpo

sulla carta

già, la carta

almeno lei è ancora bianca

candida ,innocente

a cui posso raccontare ogni cosa

 

ed accetterà parole dolci ed amare

scritte in rosso, in nero

o più raramente

con la china blu

color del cielo

E' questo male interno

che manifesto talvolta,

silente eppure violento

 

Poeti dall'inferno

sono gli occhi neri

con cui ti guardo amore mio

tu non lo sai

eppur anch'essi sono

in qualche modo soavi demoni

quando ti conquistano

quando dici di vedervi

dentro il fuoco

 

infatti non ti sbagli

ma sai poco delle mie ombre

per tua fortuna...

Terrò i miei spettri per me

veri poeti dall'inferno

nelle mie tetre notti

senza più riverbero di luna,

verseggeranno la mia innata malinconia

 

ma sarà una poesia spietata...

 

 

*

Blue spleen

Fedele compagna

mi è questa malinconia

come un male cronico

eppure sottile

 

e m'attraversa in ogni stagione

come perenne cielo d'inverno

densità grigia nel silenzio

che stancamente contemplo

 

ho nel cuore il sogno di un poeta

assassinato all'alba

ed ho nella mente

le ombre lunghe della sera

 

e il mio fiume è lento

tra le rocce

nel ricordo remoto

di un'impetuosa cascata

 

La dannazione perpetua

d'amare ogni dolce veleno

con cui la vita spesso mi alletta

frutto dalla tenera polpa

 

nettare poi contaminato

dal nocciolo amaro

succo che delude la bocca

la voluttà spesso tradisce il piacere

 

e lo corrompe in dolore

ed io sono splendida maestra

in questo processo alchemico

che non conosce antidoto

 

e conto le spine

rovi che han messo radici

nell'inquieto spirito mio

sono abbastanza per trafiggere

 

come nere stelle morte

il corpo della notte

che si stende su di me

come un amante senza amore

 

Non rattristatevi di queste parole

il cieco impara ad amare il suo buio

e forse più di altri persi nel sole

può scorgere la luce più rara

 

quella incompresa delle tenebre...

*

E quando le parole...

E quando le parole

si smorzeranno in gola

come echi morti

sarà allora che sentirai

più forte il grido

 

la tempesta  si annuncia

sempre con il sussurro

che  non cogli

il primo lamento 

sommesso del vento

 

ecco, è in quell'attimo

che dovresti ascoltare

il nascere dell'irruenza

dell'onda contro gli scogli

quel suono all'inizio sottile...

 

E quando le parole

naufragheranno

come i nostri sogni bambini

avrai già detto tutto 

senza muover le labbra

 

avrai già pronunciato

tutti i nomi del dolore

e solo il silenzio saprà capire

perchè , ricorda

il silenzio sa sempre capire

 

non chiede di spiegare

e paziente ascolta i tuoi segreti

come un confessore

assorto e discreto

che tende l'orecchio...

 

Ecco, queste sono le mie parole

soltanto le mie parole

accoglile in te per favore

sii per una volta quel raccoglimento

che si pone in attesa

 

della muta voce del cuore

e non dovrò spiegare

che piano sto morendo dentro

Mi comprenderai?

Forse...Non so

 

ma se mi fissi e taci

come in questo solenne istante

credo che lo farai

perchè il silenzio

sa sempre capire...

*

Gli occhi di Narciso

Nello specchio

la vanità ubriaca

vede solo sè  stessa

 

gli occhi di Narciso

si innamorano ciechi

del loro stesso sguardo

 

ma è l'illusorio ritratto

di un misero nulla

un riflesso falsato

 

gli occhi di  Narciso

non colgono  sfondi 

solo cercano il  volto

 

cui credono di appartenere

 

 

 

*

Ir-realtà virtuale

Cuori inscatolati

ben confezionati

nell'era dei computer

sentimenti viaggiano

sullo schermo

apparentemente filtrati

controllati

 

Attenzione!

Ricorda  io sono illusione

ir-realtà virtuale

ma davvero posso farti male

 

chi gioca cambiando identità

come si fa con un vestito vecchio

facile ingannare dietro a un apparecchio

dove cercare allora la verità

Questo proprio non si sa

ma con me non ti servirà

 

chi compare e svanisce

come un cibernetico fantasma

che dietro un monitor si plasma

entra nella vita facilmente

ed esce altrettanto velocemente

praticamente inesistente

 

ma è una scossa micidiale

a  livello emozionale

è la regola dell'irrazionale

sentimenti volano sulla tastiera

ricorda non è una cosa vera

concepita solo in potenziale

 

Attenzione!

Io sono ir-realtà virtuale

piloto un mondo artificiale

posso farti davvero male

 

In fondo tutto oggi è simulazione

cerebrale collettiva connessione

fili e impulsi nella rete

un server spedisce l'amore

e voi utenti ormai credete

sia la via migliore

 

potete mentire nascondervi

a vostro piacere

fingere, usare, inventare

rifletto solo il vostro volere

registro la vostra bugia da digitare

potete sbizzarrirvi

 

non abbiate paura

tuffatevi in quest'avventura

creo avatar su misura

sono il perfetto surrogato

per chi vuole affetto sono il sostituto

discreto segreto e raffinato

 

posso darvi tutto anche il sesso

l'orgasmo in fondo è sempre lo stesso

moderno e funzionale

alimento fantasie allettanti

per molti nuove ed appaganti

e a cercarmi siete in tanti

 

sto provocando lo so

perchè dir di no?

ma è il bello mio

sono ir-realtà virtuale io !

 

 

 

*

Oscura rapsodia

Cori di angeli neri

accompagnano i violini

che stregano la notte

 

falò che in terra

emulano la luce

viva delle stelle

 

e tu che danzi

sulle nude sponde

nel sale di lacrime marine

 

nell'incanto

d'una rapsodia oscura

mentre i ricordi inseguono

 

nel sibilante canto

del sabbioso vento

i tuoi passi scalzi

 

e i tuoi lunghi capelli

fatti di seta

quella pelle d'un candore unico

 

Che strana festa

se ne sono andati tutti

restano solo musicisti invisibili

 

a conquistare magici il silenzio

che muto in ascolto

giace sulla rena

 

Quei suonatori

che ammaliano il tuo cuore

mentre il tuo corpo seduce il loro

 

nella cadenza dolce

eppure maledetta

di un ritmo che rapisce l'anima

 

ti avvicini alle onde

e le tue gambe nude

si vestono del pizzo di bianca spuma

 

nella rilucenza della luna

l'ultimo giro del tuo ballo

poi svanisci nel cuore della notte

 

nel profondo amplesso 

tra acqua e cielo

ti dilegui nell'ultimo sospiro

 

ma io sento ancora l'eco

delle note di quest'oscura rapsodia

e naufrago con te

 

sto forse  morendo?

 

 

*

Alienazione

Faccio parte del tutto

ne sono consapevole

forse fin troppo

 

ma prendo le distanze

da specchi che tradiscono

una sagoma un'ombra

 

che forse non riconosco più

non rincorro chimere ed illusioni

so benissimo che questo è un sogno

 

e qui inizia lo strano processo del distacco

la mia non appartenenza a nulla

tantomeno a me stessa

 

mi estraneo dall'ego

dalle sue artificiose costruzioni

per convincermi ad identificarmi

 

in una parte che non so recitare

mi dissocio

da questa clonazione

 

la mente è sofisticata

ingegna trappole

in cui rimanere prigionieri

 

mi ha fatto sempre credere io fossi il ragno

invece sono la mosca

nella sua ragnatela

 

ed ora non posso che diffidare

dei miei stessi pensieri

è caduta la prima tessera del domino

 

reazione a catena

nella mia alienazione

*

Maschere effimere

Ecco il teatrante

con il suo bel costume di scena

il sorriso finto per la parte

e la lacrima in tasca

 

maschere effimere

indossa una dietro l'altra

cambiano i copioni

mai la recita

 

per chi bene o male

sa vestire i panni della finzione

incorporando personaggi da esibire

sul palco della vita

 

maschere effimere

coprono il volto

ma gli occhi sbucano  sempre

tradendo spesso false espressioni

 

si trucca il viso l'attore

sempre e immancabilmente

può vendere fumo e parole

ma non può celar a lungo un cattivo cuore

 

al calar del sipario

il fragore degli applausi

ma i riflettori presto si spengono

la sala è già vuota

 

la folla se n'è andata

lo spettacolo è finito

resta il silenzio

unico spettatore non pagante

 

Eccolo il teatrante

nella verità 

di uno specchio

e di una solitudine

 

*

La più dolce maledizione

La più dolce maledizione

è l'esser nati

con un cuore come il mio

dal viscerale sentire

amore estremo per la vita

 

vene intrise di veleno

un fiore che cela

tra i suoi arbusti

troppe spine

e il seme della morte

 

una rosa screziata

spruzzata di sangue e colori

attecchita ostinatamente

alla stessa terra

che la vedrà appassire

 

con tal triste consapevolezza

come godere della bella stagione

come gioire del bacio del sole

presagendo l'ombra 

della fine?

*

Dove sono gli dei stanotte?

Guardo il cielo nero

son solo sogni 

i carri di fuoco

che attraversano l'aria?

Le stelle che vedo divampare

ed esplodere come mille fiamme?

Dove sono gli dei stanotte?

 

Perchè non ho bisogno solo

delle loro spade

ma del loro cuore forte

che brandisce l'arma invincibile degli eroi

quel sublime coraggio

di vivere  e lottare

come immortali

senza mai tremare o dubitare

 

Dove sono gli dei stanotte?

Vorrei vegliassero

sul mio corpo stanco

e sul mio spirito esausto

con l'amore di compassionevoli guardiani

con i loro fieri occhi

pieni di luce divina

 

Son solo sogni

le loro immense mani di vento

che stritolano serpenti

e lanciano saette?

Perchè vorrei mi temprassero l'anima

forgiandomi scudi di ferro

 

donandomi corazze indistruttibili

contro l'orda maligna

dei demoni guerrieri

che avanza su scuri destrieri

inseguendomi nel buio

della foresta fitta del cuore

 

Io ancora vi attendo qui

sacre guide

perchè non posso arrendermi

a infernali precipizi

ma solo ai vostri nomi gloriosi

e a dolci preghiere

*

Rimbaud

La fata verde nell'assenzio

ispira i poeti dell'inferno

sento gli echi dannati

dei versi di Rimbaud

 

Se la disperazione

si trasmuta in poesia

non cercate in essa parole fiorite

ma solo pagine di spine

 

Non chiedete dolcezza

dov'è piena decadenza

E' mai divenuto miele il fiele?

Accettate l'aspro gusto della verità

 

Quello che ferisce labbra e cuore

l'inchiostro perfino velenoso

delle penne dei poeti dell'inferno

Io v'ho trovato più sincerità

 

che nel gentil canto dei menestrelli

che nelle romantiche serenate

stornelli e lusinghe

offerti spesso all'anima mia

 

Che ci crediate o meno

Rimbaud stasera siede qui con me

quanta bellezza e dolore assorbo

quando mi sussurra:

 

"Sono colui che soffre e si è ribellato"