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Raccolta di poesie di Giulia Tubili
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Una dedica che si scioglie

Prima che vi dedichiate a questo breve pensiero, vorrei fare una premessa.
Ho sempre scritto, forse cercando di apparire più grande di quel che sono, abituata a sentirmi dire cose tipo:-Sei una ragazza, davvero TROPPO matura.-
Beh, per questa volta, senza abbandonare il mio stile, ho deciso di scendere dai tacchi a spillo della mia mente e mettermi a fantasticare un po'sui poster della mia stanza.
Con la speranza di un apprezzamento anche se queste righe saranno scritte con la coscienza di una sedicenne che prova a rimanere ancorata alla propria età.

Mentre scrivo queste parole sento salire in me qualcosa di sconosciuto. Non lo sentite anche voi?
Un formicolio, un bruciore nel petto.
Ora sto posando falangi consumate sulla tastiera, quando in realtà vorrei usarle per sfiorare le tue labbra, il tuo viso ruvido di barba, le tue mani ingiallite dal fumo.
Una ragazzina fra miloni e milioni di donne, che venderebbero l'anima anche solo per stringerti la mano. Sì, una sola ragazzina, che è costretta a tenersi dentro un inspiegabile quanto enorme amore per paura di dar fastidio. Chiunque direbbe che è solo follia, ma per me basta davvero un tuo respiro rallentato nell' esitazione di una frase non così scontata, un sorriso che tenti invano di nascondere.
é così, proprio come dicesti tu, anche se per lavoro: "Sono un altro sballato in un mondo di sballati"
Io, così ritrosa e così ricolma di sentimenti. Il continuo sentore di dover scoppiare. Voglio troppo, voglio troppo poco.
é come se al posto delle dita avessi delle lame. Non posso abbracciartl, lo vedi?! Questa volta il terrore di ferirti non può essere sopraffatto.
è come se fossi quella mescalina troppo costosa che persino tu non puoi permetterti.
Sono quel buonsenso che tu, da bravo capitano, non mostrerai mai alla tua ciurma.
Eppure vorrei essere quell'ultima sigaretta che conservi gelosamente nel tuo contenitore in argento quando in realtà sono solo quel denso fumo che passa per la tua bocca, ma che poi svanisce nel nulla, diventando parte di un mondo che non comprende.
Vorrei essere quel liquore ambrato che sazia la tua ingordigia bagnando la tua lingua secca. In realtà sono quel bicchiere in cristallo che sfiorerai una volta lasciato il bar
Metafore senza senso? Io non credo sapete.
E mi sento dire:-Passerà vedrai. é una fase che attraversano tutti gli adolescenti.-
No, mi spiace. E se così fosse voglio prendere fiato e buttar fuori l'aria. nascondere in viso nel cuscino mordermi le labbra come se ognuno di questi gesti lo stessi compiendo tu.
Basta, spreco tempo.
Parole perse in un vento solo mio

*

nonna

Sento il cuscino bagnato delle tue lacrime
I tuoi occhi non erano spenti come appariva…
Il tuo profumo, un dolce oblio d tenerezze.
Vorrei poter passare ancora le mani fra i tuoi morbidi capelli argentei,
sul tuo viso sereno,e prenderti quei petali di rosa che tu chiamavi mani
saggia cantastorie,angelo caduto e tornato nei cieli.
I miei sogni son deliziati della tua presenza,
vorrei non svegliarmi mai.
Ti rivoglio,guardami ti prego guidami…
Nel firmamento una nuova stella.

*

Se cammino vedo bianco quando io sono ne

Se cammino vedo bianco quando io sono nera
Se osservo vedo ovvietà quando io sono strana
Mi fermo…una parte di me è scappata.
Ma ora che la ho davanti non fugge, ma viene a me
Una mente che si fonde come l’oro liquido
Sento le corde della tua chitarra vibrare nel mio cuore
unico battito fiato sospeso.
Lontani ma vicini…
Parole ci dividono inesorabili.
Come il tempo non passa
Buffo ma vero…ci sei ma non ti vedo
ti sento.

*

Aushwitz

Treni carichi d’anime in pena guidati da crudeltà.
Fazzoletti candidi volanti come ali libere.
Veicolo diretto verso l’angoscia.
Campo isolato, attrezzi abbandonati.
Si sente odor di polvere da sparo
nell’aria la voce tonante delle pistole.
Vento gelido che trapassa il cuore.
Ululati, lamenti, anime vaganti.
Cimitero indegno di una tomba,
terriccio umido di sudore e di pianto,
urlo soffocato di tanta gente.
Aushwitz di dolore,
indelebile ricordo.

*

Silvia

È per te, amica mia.
Io ti dedico questi versi.


Tu avvolta nel cupo e nel grottesco,
i tuoi mille volti, mille maschere di cera
disciolte da lacrime amare,
i tuoi occhi vividi.

Matita e cuore,
un filo di nebbia e immaginazione
lega palpiti e sfumature.
I miei occhi vedono,
le mie orecchie sentono,
le mie labbra parlano:
tu sei il primo passo dell’arte,
la tua vita con un tocco di pennello.

*

La madre

Una semplice parola aleggia nel tempo come il vento fra le foglie

È scolpita in una solida roccia

Si crea magicamente dal pennino di un abile poeta

Resiste al gelo come l’esile fiamma di una candela in una stanza vuota

Si adagia lieve sul terreno come candida neve

Di essa si conosce tutto e nulla: non è importante

La MADRE c’era, c’è, ci sarà sempre

Finche l’eterna storia del Mondo non avrà una FINE.

*

La vita

La vita è il volto rosato
di una splendida donna
segnato da lievi solchi.
È un cielo notturno
sfumato di nubi
ma trapunto di stelle.
È un soffio che vaga
nel nostro eterno cuore di bimbo.
È la salda stretta
di una madre che accompagna il figlio
e, man mano, s’allenta
in uno sfiorarsi di dita.
La vita è come queste parole:
ha un inizio ma anche una fine.
Può essere prematura
come se questo foglio
fosse brutalmente strappato
e ne rimanesse solo
il triste e straziato ricordo.