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Raccolta di poesie di Martina Pensa
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Casa

Siamo emozioni che respirano

Siamo sguardi che si coccolano

Siamo paura di non farcela

Siamo forza che ce la farà 

Siamo quelle mani che applaudono

e quelle voci che cantano

Da su a sù a giù ai lati e nel mezzo

in ogni centimetro di quella che chiamiamo casa

il cuore si unisce 

gli occhi si chiudono

le lacrime si rompono

i sorrisi si aprono

Siamo questo

In un metro di distanza

un mondo di colori

sfumature della nostra fragile e indistruttibile umanità 

*

Verde passione

Una mano sulla gamba,
il respiro sulla pelle,
labbra su labbra.

Lampo. Buio. Tuono.
Così sei arrivato...

Inatteso e sorprendente,
sorrisi e corpi nudi,
immagine sconosciuta.

Braccia che sono una culla.
Braccia che sono una morsa.
Sono dentro di me,
sono con me,
sono lì per me.

Mi fermo negli occhi e
la passione si tinge di verde.

*

La mia donna

Viso d'angelo,

mistero di pensieri.

Capelli d'inchiostro,

le mie dita son tinte di nero.

Non possono fermarsi,

il richiamo della loro casa

è insaziabile.

La mia donna riposa,

i miei occhi indagatori 

la ripercorrono

e un quadro melodioso

prende vita.

Come una bambina

si adagia sul mio calore.

La natura ci culla.

Il nostro amore ci sorride,

leggero e soave,

dai fiori incoronato,

e si sprigiona

libero di essere

ciò che il mondo delle anime 

gli implora.

*

Dolore

Un dolore abissale,

struggente che cresce,

amaro che logora,

sordo che stride,

vuoto che abbandona,

grave che rimbomba,

pesante che affonda,

nero che offusca.

Un dolore che nasce,

un dolore che prospera,

di speranza svanisce,

di bellezza muore.

*

Sogni di speranza, ricordi di infanzia

Morbide piume,

la guancia di bambina,

cullano.

Occhi lucidi,

all'ingannevole ignoto,

si donano.

Le ali della vita,

dal male,

la proteggono.

Un mantello di fiori,

il corpo rugoso,

avvolge.

Sogni di speranza,

il suo cuore,

emana.

Ricordi di infanzia,

nel dolce letto,

la confortano.

 

 

*

Le tre fate

Istanti grigi di sole

consumano l'anima

impreparata al terremoto.

Dolore di pietra 

nell'organo d'amore,

lo raccolgo e cado

in un vortice di pensieri.

Un lampo di luce,

ricordo di un mondo perduto.

C'è armonia

negli occhi delle tre fate

ormai svanite.

Amaro sogno,

dormendo sogno,

di un sogno d'amicizia,

sognato e perduto.

*

Questo è il nostro tempo

Ritrovarsi in un istante,

un fiato di vento e

tu sei di nuovo mia.

Le dita si riconoscono,

il cuore riprende il suo ritmo,

gli occhi si riflettono.

Questo è il nostro tempo,

questa è la nostra dimensione,

questo è il nostro amore.

Questa è la realtà?

Noi anime inumane,

ci intrecciamo, mescoliamo,

anneghiamo in questa verità.

Io sono il tuo mare,

tu sei il mio mare.

*

La fonte sei tu

Cuore che scalpita,

pensieri annebbiati,

mani tremanti.

Le ciglia serrate,

in un battito d'anima,

si aprono fulminee.

Scorgo l'amore,

dolce e sensuale,

mi trafigge e mi invade.

Scorgo me stessa,

sono luce lunare,

ma calda di sole.

La fonte sei tu.

*

Fragili rondini

Librano leggiadre

dinanzi al mio sguardo.

Libere volteggiano

tra i pensieri del mio spirito.

Ogni curva percuote

la mia sensibilità.

Un battito d'ali

è un battito di ciglia.

Così impercettibili

su questo sfondo immenso.

Le montagne

le proteggono.

Fragili rondini 

Come fragile è il mio essere. 

*

Buio e luce

Greve è il mio aspetto,

le palpebre si serrano,

buio, dissonanza del respiro,

buio...

Un palmo cortese scorgo,

pelle contro pelle,

buio, presenza di un soffio,

buio...

Brivido gelido ed inatteso,

occhi scuri e limpidi,

luce, intensità d'oceano,

luce...

Luce impetuosa che mi parla,

mi attrae, mi divora,

mi stupisce, mi imprigiona

luce...

Luce che paralizza.

Buio che si scioglie. 

*

Mani di fuoco

Aitanti mani in sogno mi appaiono,
incombono prepotenti sul mio raggelato viso.
Avverto la pressione e la delicatezza delle dita
che mi esplorano, disegnano i confini
soffermandosi sui rubini che tremano impauriti,
mi afferrano il collo e soffocandomi dolcemente,
generano caldi respiri e oscure parole,
scorrono come magma rovente sul mio nudo corpo,
inondato dall'energia vitale
che sprigionano a ogni tocco,
svuotato dal loro vigore
che assorbe ogni cellula del mio soffio.
Pioggia, buio, nuvole, luce bianca, tuoni,
gelo, grandine, raffiche di vento,
vuoto nero che circonda queste mani di fuoco.
I miei occhi le guardano, le temono
e decidono che debbano avere un volto,
lo delineano, lo creano e si placano.
Sono ora mani care alla mia vista,
non più portatrici di mistero, ma di amore.
I rubini tremanti si calmano,
assaggiano e baciano il sorriso del volto
che ora è un uomo, il mio uomo.
Mi abbandono al suo inverno,
le sue labbra sono estate.



*

Il grande pittore

Minuti gemelli
variamente dipinti
dal grande pittore.
Sfumature,
colori invernali e vellutati,
di fuoco e di terra
mescolati
nelle ore,
nei secondi,
negli anni.
Il tinto pennello,
nella sua ferma mano,
scivola sui
nostri corpi nudi,
ci accarezza,
ci bacia,
ci distrugge
e noi non possiam
che guardare.
Sovrano è il tempo,
noi,
sudditi inconsapevoli.

 

*

Io non sono una poetessa

Io non sono una poetessa.
Io non sono che una piccola foglia che piange.
Vedi, io non ho che limpide gocce da donare all'oblio.
Troppi affluenti si accavallano negli universi della mia mente,
cercano con furore e violenza il loro Padre perduto,
il Fiume, l'origine, la nebulosa del mondo,
ma risulta questa assurda fatica.
Ogni scia di emozioni si tramuta in spiriti inconsci,
opache idee all'interno di una densa nube,
che schiarendo la loro immagine si rendono visibili,
divengono suoni e poi parole e poi frasi,
acquistano senso e colore e sono poesia.
No! non è vero, io non sono una poetessa.
La mia penna scivola sui fogli trascinata in un ardente tango,
è lenta e lesta, fulminea, competitiva e sensuale,
è rossa e fosca, è uomo e donna, sprovveduta e abile,
è sudore, passione e tormento, estranea e complice,
è me stessa, io non sono una poetessa.
Io sono l'inchiostro, la mano che guida,
la fantasia che disegna, il cuore che crea
e sono le lacrime, limpide gocce, doni dell'oblio,
che bagnano la tavolozza della mia arte.

*

Tutto è musica

Tutto è musica,
le orecchie godono
è un orgasmo di parole,
vibra la mia pelle
al ritmo delle tue note,
cavalco le onde
della tua melodia,
voce che mi sovrasta
e mi inginocchia,
il cubo della mia mente
incessantemente girerà
seguendo il tuo respiro.

*

Amor dell’inferno

Serpenti che si attorcigliano,
si aggrovigliano,
partoriscono dolenti sussurri,
penetrano nelle carni,
tremano i sensi.
Che supplizio!
che passione!
Divorano le viscere,
succhiano e leccano
il sangue stanco di fluire.
Sazi non sono mai,
continuano impassibili
il viaggio senza meta,
la scia senza sogno.
Amor che inghiotte,
amor che strugge,
amor dell'inferno.
Primitivi istinsti
della sensualità terrestre
che irrompono
nell'amore umano.
Lo riducono alla follia,
all'irrazionalità,alla pazzia,
mostrando l'essenza
della sua realtà.
Il desiderio non è vergogna,
il desiderio brucia, arde,
le fiamme stringono il corpo
in una spirale di calore
che avvampa le pelli,
i muscoli, ma pur il cuore.



*

Non esisto più, sono in te

Mi perdo
in una fulminea visione.
Una scarica
mi accarezza,
un brivido
mi turba.
Non esisto più,
sono in te.
Vago nel labirinto
tracciato dai tuoi occhi.
Ora sò dove fuggire,
mistero che mi guida,
ombre non ci son più,
luce verde balena
nelle mie lacrime.

*

Del male è il bene più forte

Del male è il bene più forte.

Gentile angelo dalle imponenti ali,

ti vedo arrivare

seguito da un'eco dorata.

Con i tuoi delicati piedi divini

tocchi la pelle di questa noiosa terra.

Soffici piume ti circondano,

così maestoso e forte,

e leggero e soave.

Le tue dita sfiorano le mie,

la tua mano con fermezza

solleva la mia sagoma dal cupo rifugio.

La tana del male e del buio

è la rovina della mia casa,

ma, intravedo le impronte dei miei piedi,

allontanarsi da questa oscurità.

Del male è il bene più forte.

Il cammino termina,

il tuo etereo corpo

obbliga il mio a fermarsi.

I tuoi occhi blu mare

inondano i miei

sfogliando le pagine della mia intimità.

Non posso sbarrarli,

poiché magnetizzati, dominati

e ora anche bagnati.

Misere lune graffiano il mio volto,

brillano di luce sovrumana,

purificano il mio corpo di prigioniera.

Con un battito d'ali

il mio viso s'asciuga.

Le braccia mi cingono,

le mie si sciolgono,

le gambe crollano,

il mio corpo scivola.

Mi raccogli, mi accarezzi,

mi baci e di nuovo respiro.

Voli lontano nelle onde del cielo

e mi porti a far parte

di questo mondo di vita.

Del male è il bene più forte.

*

Girando

Continua a girare

il cerchio non si ferma

non c'è pausa

neppur per un sospiro

 

l'origine e la fine

coincidono

il percorso è mutevole

 

metamorfosi mi assalgono

tanti io si presentano

si affollano

il rumore è assordante

 

impareranno a convivere?

 

correranno insieme

prorompendo e nascondendosi

girando girando girando...

*

Misere lune

Un muro incarcera

le illusioni strangolate.

Nessun motivetto di fiducia

arieggia tra queste cinta.

Lacrime amare

incidono il metallo

del mio telaio.

Nessuno le può asciugare,

luce non vedono mai,

perché con la vita

troverebbero orrore.

Sono nate morte

come tanti, piccoli,

infiniti aborti.

Sono misere lune

che osservano,

rifugiate nell'ombra,

i raggi del sole.

*

La casa di vetri

Una casa di vetri,

curioso spettacolo,

alla mia vista si pone.

La mano esitante,

della porta invetriata,

afferra la maniglia.

Con sgomento e dolore,

la presa si polverizza

tra le dita bagnate di sangue.

I palmi sofferenti

trovano sollievo

sfiorando i gelidi muri

della dimora stregata.

Le pareti, aizzate

da un rumore assordante,

con ritmo incalzante

tremano in preda

a convulzioni.

Traumatizzate dalla furia

delle incessanti vibrazioni

si infrangono

in un boato tagliente.

Paralizzati sono i muscoli,

le arterie, le cellule, ma

gli occhi seguitano a guardare.

Paesaggio vuoto,

nessun contentuto

all'interno della casa vetrata.

Forse, è abitata da qualcosa di ignoto,

di inaccessibile e invisibile

alla razionalità del mio sguardo.

La casa di vetri è la mia intima casa,

quella di cui ho paura,

che non vorrei conoscere,

quella dei miei sogni,

quella in cui abita

il mio solitario inconscio.

*

Sfumare,inciampare,fluttuare...

Sogni abdicati,

impolverati rimpianti,

parole taciute,

schiave azioni

della nostra mente,

perchè vagare

sul gambo spinato

della nostra ragione?

sfumare nella nebbia,

inciampare su un ramo,

fluttuare nell'aria,

senza direzione

né punto d'arrivo,

questo è possedere

la propria vita.

 

*

Il faro verde

Luce verde

ad intermittenza

mi osserva

novembre è riscaldato

dalla follia

delle tue mani

attimi di silenzi e immobilità

contro

la passione perversa

di due onde

che si incontrano

e si schiantano

che si amano

e si maledicono

testimone

muto e impotente

è quel piccolo faro

*

Cigno

Cigno dalle spiumate ali

volteggia imprigionato

nel solito lago

è un chiodo governato dal suo trapano

l'acqua lo rende pesante

lo porta nel fondo

dell'inconscia casa

lì trova i suoi fantasmi

intenti a danzare

un valzer infinito

ogni coppia di spiriti ballerini

ha un suo colore

sfumature di nero

invitato al banchetto di morte

il cigno si scioglie

in preda a spasmi

come febbricitante

spinto da mano materna

in una spirale di salvezza

torna dal padre cielo

è invecchiato

è stanco

volar non vuol più

nebbia densa lo avvolge

lo culla

lo inghiotte

nebbia ora è

nuvola dell'immensità

 

*

Se si è al sole fissi...

Dov'è più sentimento, lì è più sole.

Nessuna cosa si può amare o odiare

se non amare e odiare.

Quando il fiore è unito al suo prato,

lì è più pace.

Quando il sangue pulsa nella bocca del vampiro,

lì è più riposo.

Lussuria è la Donna con tacchi alti e mantello nero,

figlia del fuoco.

Gola è l'Uomo moderno in giacca e cravatta,

figlio della terra.

Paura è la Folla uniforme, macchia d'inchiostro,

figlia dell'acqua.

Dolore è la Gioventù pietrificata e assente,

figlia dell'aria.

Natura è la Salvezza,

figli, bramate di conoscere le sue regole,

la libertà è in essa.

Chi non pensa, non è.

Chi non punisce il male, non può essere.

Chi non ama la vita, non sarà mai.

Non ci si volta mai

se si è al sole fissi.

*

Buio

Lago di gioia

su cui riflette il mio animo nero

disamorati, ti imploro!

 

Il buio si diffonde,

si tuffa nell'acqua,

affoga nel silenzio,

ma nuovamente rivive.

 

Il buio, sempre in agguato,

pronto alla festa del male,

sogghigna felice

nelle tenebre dell'inconscio.

 

Lago di gioia,

specchio del mio essere,

resta, ti imploro!