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Raccolta di poesie di Valentina Meloni
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Scrivimi

scrivimi 
dal luogo della solitudine
dove più ti stringe 
il ramo del ritorno 
spingendoti a fiorire

scrivi le parole che temi 
mettile in fila legale 
sottilmente con un fil di pena
fanne trecce, corone di spine
mazzolini di salvia, di verbena

premi il tasto, la punta di grafite
il gesso, prendi il succo della vite
scrivimi addosso, tingine il vetro
scrivimi il silenzio che ti annega
sottrailo alla notte fanne una luce

scrivimi anche solo una parola
dammi la vita che mi neghi
premi nero su bianco dita a dita
stringi le mie alle tue parole 
che si cerchino anche da lontano

scrivile sul foglio, piano, accarezzale
ora, adesso, così: facciamoci l'amore.

*

nanita (e-book in lettura)

fiori di loto (Pratolino- Firenze) nanita - valentina meloni - otata's bookshelf

 

Il 30 settembre è uscito negli Stati Uniti il n. 21 di Otata* di John Martone che lo ha interamente dedicato ai miei haiku in questa pubblicazione che ha voluto chiamare “nanita” (è il mio eteronimo) e che è già disponibile anche in cartaceo. La pubblicazione raccoglie haiku inediti, alcuni già apparsi in riviste o blog e un haibun. I testi sono in lingua italiana e in lingua inglese. La fotografia di copertina è una fotografia personale scattata a Pratolino (Fi). 

La silloge è uscita come numero speciale di settembre ed è scaricabile gratuitamente a questo link .
(La copia cartacea invece è disponibile qui)
 
Spero che possa piacervi.
Un haiku da nanita:
 
 La formichina 
appesa a un pappo vola 
— via lontano 
 
 
The little ant 
hanging on a pappus — 
flies far away
 
 
 
* Otata è una rivista storica di haiku specializzata in poesia breve giapponese, viene pubblicata via web e le sue pubblicazioni monografiche sono diffuse tramite i maggiori canali di poesia haiku contemporanea internazionale. 

*

haiku n.14


più breve il giorno —

più lunghe le serate 

senza l'amore

*

Haiku n.13 (farfalla)

 

farfalle Utamaro

 

 

Una farfalla si posa sulla rosa del mio giardino e ripenso a un haiku* di Issa, alla grazia della farfalla la cui vita è un soffio, ma così importante per chi le osserva e per i fiori su cui si posano.
 
*"Quanto amore dimostrano le farfalle tra di loro!
Potessi io rinascere farfalla!"
 
Tanta delicatezza ispira una vastità che annulla la nostra concezione di "tempo". Le parlo così, così scrivo...

 

 
 
 

*

Haiku n.12(sullo stesso ramo)

fiori di pruno

 

acquerello di Silvia Molinari 

*

Haikun.11(codibugnolo)

codibugnolo con piume

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Haiku n.10 (Aware)

Nomura Bunkyo (1854-1911), La luna nella pioggia, 1900 circa; kakemono, inchiostro e oro su seta.

 

Aware è nostalgia intensa e tristezza, è l'essere coscienti che ogni cosa, anche la più grande, la più bella ha una fine, che tutto passa, come il tempo e le stagioni, simili ma mai uguali. Una malinconia che sfugge anch'essa, senza alcuna sofferenza o senso di perdita solo la comprensione del tempo e il suo costante scorrere. 
Questo haiku è l'ombra che stasera ha attraversato la mia coscienza. 

*

Haiku n.9 (sogno d’un gatto)

Gatto che dorme sulla sedia

 

“Sogno di un gatto Cretesae” di Emanuela De Franceschi
 
 

*

Haiku n. 8 (fiocco di neve)

fiocco di neve

Questo haiku è dedicato ai bambini, per rirtrovare il sorriso. L'illustrazione ad acquerello è tratta dalla mia fiaba illustrata "Storia di Goccia"

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Senryū n.4 (farfalle)

Uemura Shoen

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Senryū n.3 (a Thich Nhat Hanh)

 

“Siete d’accordo con me che il tè nel bicchiere è la continuazione della nuvola nel cielo? Sì c’è un legame molto stretto tra il tè e la nuvola. La nuvola di ieri può diventare il tè di oggi, e quando io bevo il tè, sto bevendo la nuvola.” (Thich Nhat Hanh)

 


 

 

 


 

 

 

*

Senryū n.2 (pensieroso)

donna con pesci rossi

 


 

*

Haiku n.9 (sotto la neve)

due pettirossi sotto la neve Acquerello di Maria Stezhko

                               L'Acquerello è di Maria Stezhko

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Haiku n.8 (libellula)

acquerello libellula

La libellula, in Giappone, è conosciuta anche col nome di "piccolo drago", si crede infatti che al suo interno vi sia intrappolato un drago… Sin dai tempi antichi, la libellula è vista dai giapponesi come una creatura di grande bellezza e un simbolo di forza interiore. In passato le libellule venivano chiamate anche kashimushi, che significa letteralmente insetto vincente, e questo nome è dovuto al fatto che le libellule volano sempre avanti e non retrocedono mai. Una qualità particolarmente apprezzata dai guerrieri samurai. Per questo motivo si trovano spesso decorazioni a forma di libellula sugli elmi dei samurai, sugli elmetti dei militari e nei simboli di alcune famiglie nobili.

*

Il tuo sorriso (dedica ad Alessandro Rizzo)

orma di cielo    coperta di muschio
       bianco ovattarsi d'inverni
su i cristalli di neve         sul freddo
che morde il petto allo stupore
         hai scelto il sonno della terra 
per andartene           in silenzio
           il volto splendente come un sole.
no, gennaio non sarà più lo stesso
ora che ci ha strappato al tuo abbraccio
ora che ci ha negato la primavera
        senza avvisaglie di partenza
senza darci il tempo di un saluto...
                        se la gentilezza avesse un volto
Alessandro, sarebbe il tuo:
                  arso da un candore fanciullo, 
tu così bello nel mordere la polpa della vita
macchia arcobaleno su prati di nuvole stanche
sentiero fiero che arde in prima linea
                      ogni volta che alzo gli occhi 
ti vedo in quei colori       alto sulle nostre teste
in tasca la timidezza - d'umiltà felice dono -
la stringo nelle mani di niente
                                e lì - fisso tra i ricordi -
il tuo sorriso di cristallo puro       il tuo sorriso
         che ancora spalanca la volta del cielo
 

*

Senryū n.1 (dell’inquietudine)

Bijin che  guarda la luna, Anonimo, 1670 circa. Museo d’Arte Moderna della Prefettura di Gunma

dipinto: Anonimo, Bijin che guarda la luna, 1670 circa, Museo d'Arte Moderna della Prefettura di Gunma.


Fiori di lespedeza e campanule alludono all’autunno, la luna piena è quella più bella dell’anno, la donna, una classica bellezza femminile tipica dell’era Kanbun (1661-1713) o Kanbun bijin, contempla assorta la bellezza della serata dall’engawa. In questo dipinto a inchiostro e colori su carta, di autore anonimo, tutto è suggerito. E tutto è sottilmente allusivo. 
 
** Il mare della Tranquillità (in latino mare Tranquillitatis) è un mare lunare situato sull'emisfero del satellite sempre rivolto verso la Terra.

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Haiku n. 7 (scricciolo)

Scricciolo di Silvia Molinari (acquerello)

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Haiku n.6 (il pettirosso)

acquerello pettirosso di Silvia Molinari

*

Petit - onze n.1 (cuore)

 

sei

uccello migratore

cuore! perché mai

pigoli come un pulcino 

abbandonato?

 

*

Un angolo verde

Angelo dipinto di Ulisse Sartini
 
nelle profondità 
— nascosto — un angolo verde 
fiorisce, inaspettato.
           tra mille farfalle le tue ali
sono quelle di un angelo:
      le ho viste sfiorarmi la guancia,
farmi luce, il bianco delle piume.
in un attimo ho ritrovato la strada.
   mi ero persa: eri tu la mia casa.

*

Landai, Canto per Aleppo in dodici distici

 Bambini per strada ad Aleppo

*

Non dirmi, ti prego, non dirmi...
Halab, di tutti i tuoi bambini fantasmi.

 

*
Nessuno è più al sicuro 
sulla collina della tua cittadella...Halab!
 
*
Guarda, i bambini di Aleppo...
Fanno il bagno nei crateri delle bombe!
 
*
Aleppo la grigia! Aleppo!
Anche le montagne piangono la tua caduta.
 
*
Halab! Halab! Mia amata Halab!
Dove sono, dimmi, tutte le tue genti?
 
*
Tutte e nove le tue porte...
Adesso, Halab, conducono alla morte.
 
*
Nel giardino di casa mia, 
ad Aleppo non fanno più nidi gli uccelli.
 
*
Lungo le strade di Aleppo
bambini soli vagano come fantasmi.
 
*
Qui sulle montagne i fiori
non spargono più il loro profumo, Halab!
 
*
Aleppo è la nostra città...
ma Aleppo sarà anche la nostra tomba!
 
*
Le tue mura cadendo, Halab,
portano con loro il pianto dei bambini...
 
*
Nella nostra casa distrutta 
dormi anche tu, bambina mia, come la bambola?
 
( Da Sottopelle, Landai - distici ribelli
 
 

*

L’angelo del sogno

sono andata via.
vi siete presi ogni spazio di quiete,
ogni angolo acuto in cui potermi accucciare.
avevo fatto un nido sul ramo
da lì ero capace quasi di toccare il cielo:


che fatica arrivare lassù senza avere le ali!
sono volata altrove, sono andata via con il pensiero;
su due fogli di carta bianca ho disegnato le piume:
mille parole mi portarono in volo nel mio giardino...
quanto bello sentire la stanchezza nelle mani,

il corpo pesante della fatica e rose da lasciare incolte
perché ognuno — passando di lì — le potesse ammirare.
sono andata via, non c'era più spazio 
per il mio corpo ingombrante, leggere le altre voci 
alzavano canti fino alle stelle più alte nel cielo...

insieme ai pettirossi ho raccolto briciole d'inverno
e ho inventato un mondo in cui non vi farò entrare;
non vi darò la chiave, resterà un segreto:
lo saprà solo l'angelo del sogno, l'angelo che viene
— di nascosto — a soffiarmi le canzoni del vento.

*

Tanka (Amo in te)

Amo in te ciò
che non si vede ancora-
l’imperfezione

 

la tua timidezza
che muove le montagne.

 

 

 

(da Canzoniere d'Oriente)

*

Petit- onze n.0

                nella 
           nera curva 
      del sogno - stelle 
pigolanti attendono i tuoi 
               occhi

*

Un fiore, i canti

muore una parte di me
ma in altri prati nasceranno fiori
e gemme sui rami nuovi
becchi protesi dalle bianche uova
         forse non lasceremo traccia
ma saremo frutti di alberi grandi
radici di fiori amari e fili d'erba 
foglie verdi ed esili steli che ancora
si abbandoneranno al tempo
saremo musica nel vento tracceremo 
immaginarie vie nel mondo 
ci mischieremo i canti disegnando 
mappe nuove          geografie invisibili 
da percorrere in esistenze sconfinate 
strade remote libere solo per chi crede


muore una parte di me e tu l'accogli
tra le mani mentre la culli rinasco terra
quando la bagni io ridivento un fiore

*

Haiku n.5 (la lumaca)

mmagine: Lumaca, ukiyo-e di Watanabe Shotei 渡辺省亭 (1851-1918).

immagine: Lumaca, ukiyo-e di Watanabe Shotei 渡辺省亭 (1851-1918).

*

quello che resta (a Gabriella Maleti)

tutto quello che resta

                           (tanto)
è chiuso a chiave negli occhi
sedimenta nel cuore
             le parole hanno un velo 
di tristezza che acquieta
il sorriso del giorno
        smorza la festa il pianto
ma tu scegli di rinascere      oggi
nascosta in grappoli di glicine
tra i fiori minuti della primavera
 

*

Certe poesie

certe poesie non hanno pudore

ti scrivono proprio quello 

che non vorresti sentire

ti cacciano dall'anima le sillabe

e ti costringono a vedere 

il nero dell'inchiostro nascosto

agli angoli del cervello

 

e se per caso fai finta di non 

ascoltare quel richiamo sordo

che ti si conficca nel cuore

loro -astute- fingono di dire altro

invece ti scrivono addosso tutto

quello che duole soffiando via

parole come polvere sul cielo

 

*

Haiku n.4 (Ginkgo biloba)

Ginkgo biloba

Haiku tratto dalla mia raccolta "Nei giardini di Suzhou"

 

qui la videopoesia

*

Assenze

la tristezza si è impossessata 
di ogni angolo della casa
                      i muri piangono 
la Venere del quadro 
      ha l'aria malinconica
il divano non è più accogliente
e i libri affastellati sulla libreria
gracidano 
come rane sull'orlo dei fossi
perfino i ragni che mi tenevano 
compagnia se ne sono andati... 
                        per andar dove? 
dal pavimento sale uno strano 
lamento: i passi della tua 
assenza fanno troppo rumore
 
poesia tratta dalla raccolta  Le regole del controdolore (nanita)

*

Elegia del silenzio #SaveAshrafFayadh

Abito il silenzio, l’assenza

l’oscura notte in cui una luna di polvere

avvolge di sgomento ogni cosa.

                   La notte è un mantello triste

che soffoca il grido d’avorio

di mille labbra ammutolite.

                 Abito il silenzio, la possibilità

abito il luogo in cui ancora nasce

il fiore della speranza, della libertà.

 

Lì, nel tuo cuore di pianto Ashraf

giace sconfitta la giustizia.

Quando un poeta grida la sua presenza

ogni assassino diventa poeta, suo malgrado,

                ed è poesia anche la morte

-che lo vogliate o no- quando

un poeta muore perisce assieme a lui

           il cuore di ogni uomo che sa la fatica

del silenzio per gli occhi dei figli coraggiosi.

 

Quando un poeta muore

               cade un pezzo di cielo in terra

ma la sua stella non smette di brillare…

Quando un poeta muore splende

ancora più forte; tra i piedi dei viventi

traccia il suo sentiero luminoso

               di pace e di rispetto, di verità.

Quando un poeta muore per mano

della vigliacca ignoranza degli empi

 

il suo corpo non muore mai davvero,

sopravvive alle spade dell’umiliazione.

 Quando un poeta muore il suo corpo

fattosi parola lo si prende di bocca

                        in bocca come un sacramento

e il suo nome, in questa lunga notte,

è una fiaccola accesa che arde dentro il petto;

il suo nome è una stella che esplode tra i denti

del silenzio e appicca il fuoco del coraggio.

 

Il suo nome illumina a giorno questa notte

violenta, la lunga notte dell’anima, Ashraf …

                             Quando un poeta muore

ucciso dalla superbia di un dio nefasto

la sua poesia vive ancora di più sulla stele

del tempo e sopravvive, immortale,

       a ogni lamento; non dentro un libro, no

ma sulla bocca del silenzio

sulle dita della libertà, Ashraf Fayadh!

*

Haiku senza confini

mucca e bambini

 

Ho visto Gesù

dentro la stalla - e fuori

l'Anima Mundi

 


 

*

Piccolo haiku dimenticato

 

anatre in volo

 

 

Anatre in volo

oltrepassano svelte

nuvole stanche

 

 

 tratto dalla raccolta Nei giardini di Suzhou 

 


 

*

Haiku n.3 (calicanto)

Calicanto Silvia Molinari

 acquerello di Silvia Molinari 

 

il calicanto

sorride d'amicizia -

sole d'inverno


tratta dalla raccolta Nei giardini di Suzhou 

 

(dedica alla mia amica Reana Maggio)

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Haiku n.2 (nel vento)

dipinto si Anne Marie Oborn, titolo:Madre e figlia

 

voce lontana

- di mamma al suo bimbo

danza nel vento


 

 

(Segue per ispirazione l'Haiku di Francesco Innella "Canto")

 

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Haiku n.1 (nubi a passeggio)

Mimosa (Acacia dealbata)

 

nubi a passeggio -

ancora il tuo sorriso

gialla mimosa

 

(tratta da Nei giardini di Suzhou