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Raccolta di poesie di Valeria Bianchi Mian
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Residui

Lavoro sul mero lasciare andare:
persone opere progetti aborti
di relazione - memorie e oblio.
Malsana è la mia propensione all'Ars
dell'accumulo - se il vaso trabocca
non posso cucinare questa pietra.
Occorre uno sfalcio netto del secco
digerire il messaggio dei defunti.
Le parole mancanti nel mio mazzo
siano gli spazi vuoti, i-n-spirazioni.
 
(inedito)
 
Immagine 1 - Vit-amor-te-Miraggi-Edizioni

*

Aut Aut

Aut Aut.
La città in show room
cambia rapida l'abito
smette uno stile e riparte.
Dal grattacielo ambisce
alla luce, verbo divino:
la meta a Torino è Prometeo.
Volersi tra i ruderi in perfetto
Eros preraffaellita: nella vita
frenetica, la fine pasticceria.
Amo il mio ultimo uomo
dentro un bacio d'Adamo
(nel mezzo ho fatto a pezzi
il gusto delle caramelle).
Taglio i traguardi
di tele di ragno - o passato
o futuro - e le ruote
del Carro son la bicicletta.
A volte, si coglie l'O-O.


Non posso
occuparmi di tutto.

 

Torino, maggio 2019
VBM

 

*

Post-partum e Sufficientemente buona (o della Madre)

Ph. Maura Banfo

 

I. Post-partum

Cartolina
di madre by night
con pianto.

Nei giorni di pioggia
la stanza ha le pareti
troppo strette.
Blue mother
che non te ne accorgi.

Alterni al mal di denti
(il calcio che ti manca
per l'allattamento)
il (dente del) giudizio
perso
tra un sonno e l'altro.
Le gengive gli bruciano
le tue sanguinano
ed è un tutt'uno orale
che però non trova
la poesia.

I momenti d'amore
(hai fatto uscire un altro
dalla tua vagina
e ancora non ti capaciti
del suo miracolo).
L'amica che ti ha detto
vedrai è come evacuare
un melone da davanti
ha ucciso Maria e i Santi
con una sola frase.

Le Grandi Madri sanno
cosa vuol dire gridare
tutte le dee del mondo.

II. Sufficientemente buona

Quel tipo di donna che crea
indipendenza
non è portata per le stringhe
(preferenza:
velcro fulcro ci sono ci sei).

Mostra e lascia che poi nasca
concordanza
si rivela un po' egoista
(oh, dai, pazienza)
le piace scrivere e leggere.

Lepidottero riposa, chiede
indulgenza
nella vita così breve è amata
abbastanza
(se la tracci, falla Mandala).

Il figlio dice: “Mamma
(rimostranza)
sei brava, anche se ritardi
(comunanza)
no non mi manchi quando tu sei
lontana perché sto bene
(alleanza)
ché poi ti rivedo - ci sei
(mistica danza
di questa comunione umana)”.

Il figlio sorride:
“Sono contento
di stare con te”.

Non ho altro
da aggiungere
Vostro Onore.


Valeria Bianchi Mian, 2017 - poesie che verranno inserite nella silloge illustrata dedicata alle immagini simboliche degli arcani maggiori.
Ho pubblicato questa poesia nella mia rubrica PSYCHOPOETRY (ANCHE GLI PSICOTERAPEUTI SCRIVONO POESIE - E ALTRE STORIE).

Su Poesie Aeree: 

https://poesieaeree.wordpress.com/2019/03/11/psychopoetry-7-post-partum-sufficientemente-buona-o-della-madre/

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/poesieaeree/

*

Memento #GiornoMemoria

 

 

 

Memento


Dimmi perché è difficile
tenere le redini del mezzo carro
condurre il centro delle cose al punto
nel quale un uomo incontra l'altro
doppio
di se stesso uguale contrario
a ogni fanatica presa di posizione.
Mi prende la tristezza nei social
network di globi bianchi contro neri
mondi viceversa da battaglia
a suon di stupratori terroristi
in gara le dimensioni dei mostri.
Ce l'ha più grosso il babau o l'ego
d'italica memoria appesa in piazza?
Sul patibolo innalzerò una picca
nera signora d'arcano maggiore
vita che nel dubbio perenne culla
il nostro Sé carbonio universale.
Carpe Diem gioco
a Memento Mori.

(poesia finalista al Secondo Premio Alda Merini, 2018)

 

 

*

Poesia per una prostituta

Ho regalato a Iana quelle scarpe

che indossavo tra i venti e i ventott’anni

animando le feste nei locali,

guadagnando gli sfizi da studente.

“Hai bisogno davvero di scioccare?”

– mia madre scuote la testa alle paillettes

sul culo della Drag Queen transitante.

Libertà contro obblighi obbligati,

non lo nego: mi sono divertita 

– io, travestita in mezzo a travestite.

Fuggente giovinezza, esploravo

per restare al timone e non subire.

Ogni gioco in casa del mio caso

era punto sulla mappa – navigavo.

Son scesa l’altro ieri col sacchetto

per gettare le scarpe nel bidone.

“Oggi fa freddo” – Iana ha un bel sorriso

nel suo angolo è tenera e gentile

come tutte le ragazze di Via Ormea.

Con la pioggia torrenziale, con il sole

Iana batte – ma batte anche a Natale

il suo obbligo obbligato reiterato.

“Che altro posso?” – sussurra a ciglia basse

arrossisce, si pettina i capelli.

“Queste scarpe” – dico – “se le vuoi, vedi tu.”

Iana coglie la mia polvere stellata

i chilometri contati sotto il tacco.

Non lo so, magari l’anima e l’oggetto

sanno far da testimone della forza

che tra donne d’ogni genere si leva

partecipando mistica alla vita.

 

Valeria Bianchi Mian, 2016

*

M’imbalsamo

 

 <img%20src="https://farm2.staticflickr.com/1486/23543245824_4aeea77157_o.jpg"%20width="294"%20height="395"%20alt="940805_469967659873683_4024517147501065970_n"><script%20async%20src="//embedr.flickr.com/assets/client-code.js"%20charset="utf-8">" alt="Sala d'armi, cavallo reale" width="294" height="395">

 

M'imbalsamo

momentaneamente - mi metto in posa.

Mi sposo amabilmente 

all'equilibrio equino dell'ambiente.

 

Se m'atteggio 

ad attrice consumata, a rosa

che osa - scostumata -

è solo un attimo; son già passata.

 

 

 

 

*

I piedi per terra

I piedi per terra – la storia dell’eterno fanciullo

Angelo volando saliva troppo in alto

- precipitò come un masso, giù sull’asfalto.

Angelo volava, diretto oltre la terra

- ma si ferì proprio nel mezzo della guerra.

Angelo sveniva di fronte al sangue rosso

- perse una gamba e pianse: “Vedo il mio osso!”

Maledisse il cielo che era il suo padrone

- gridò al proprio Padre: “Vecchio Dio fanfarone!”

Angelo aveva timore d’ogni malattia

- la morte giunse, infine, ma non lo portò via

perché una fatina turchina o forse bianca

offrì ad Angelo e al vecchio Padre un conto in banca

d’impegni che han sede nel cuore, e alcune azioni

per far unire ai due i punti di sutura.

Punto 1. ) Angelo e il Vecchio sono carne

Punto 2.) della stessa carne che è natura;

Punto 3.) asse del mondo, se ora a vicenda

Punto 4.) si fan perno, ma decadenza

Punto 5.) se in due ignorano la faccenda.

La fata Anima cucì quel moncherino

che fa di Angelo un felice ballerino.


Coi piedi per terra e le ali nella mente

oggi in vita danza un adulto consenziente.