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Raccolta di poesie di Viola Pieroni 2000
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

L’amore

Quella sensazione

Di vuoto

Di aver perso tempo

Di aver perso le tempo

E quell'agonia

Di non avere mai abbastanza

Di non trovare pace

Quando te ne vai

E ti vedo allontanarti

Come se il mondo non ti sfiorasse

Anzi, ti balla intorno

Quando sorridi

Ed io

Che invece il mondo mi schiaccia

E perdo il respiro

Insieme al momento

A pensarti

Invece che a viverti

Che non sai mai

Quanto profondo può essere l'amore.

Il mio, così da lacerarmi l'anima.

E vorrei solo imparare ad amarti

Scrivendo canzoni

Che non portano il tuo nome

Che anche senza ritmo

Io le ascolterò

Sul tuo battito.

*

Impermeabile


Momento grigio
Quello in cui
Non hai più speranza
Come quello
In cui non hai più paura
E senti che tutto ti scivola addosso
Ed il fiume dei rimorsi
Ti travolge
Un uragano di cose da fare
Senza sapere
Se avrai mai tempo
Tralasci la felicità
Che ti assilla
Irraggiungibile

*

Nebbia

Quella sigaretta che accende il respiro
Che colora il vento
Porta alla mente la frase di un libro
Ripetuta nel cuore
Bastarda speranza di un giorno
Di tutta la vita
Porta con sé il calore nel petto
Come quello di una risata
E gela le mani
Come una fredda notte
Passata a pensare
A pensarti
Lontana dal mondo
Spersa nella nebbia di un momento
Che offusca occhi e cuore.

*

Pensiero, Parola, Poesia...

Pensiero, parola, poesia…
Successione inequivocabile
Che ci porta a vedere
A capire con gli occhi del mondo
Se guardiamo un pensiero,
lo ammiriamo, lo osserviamo
vediamo un brillio di emozioni
parole silenti e sentimenti
suoni invadenti e sensazioni
non spiegabile,
è già tutto così chiaro, illuminante
sei pervaso da quel pensiero
e capisci
ma lì, solo te lo vedi
solo te lo senti
solo te lo provi
diventerà parola, prima o poi?
Allora, nel lungo viaggio,
qualcosa si perderà per strada
perderà sensazioni
emozioni, suoni
luci e sfavillii, immagini
eppure è sempre capace,
la nostra misera voce,
a far capire alla gente un messaggio
a far vivere una quanto minima emozione
E diventerà poesia, prima o poi?
Anche qui nel tortuoso viaggio
Perderà le emozioni
Eppure per sempre quel foglio
Porterà con se quelle scritture
E chissà, magari un giorno
Tornerà libero, tornerà pensiero.

*

Metamorfosi

In un istante immane
Presi coscienza dell’essere
Un momento di lucidità
E il mondo mi parve degno
Mi pervase la paura dell’infinito
La scelta del destino
E la felicità della più puerile sciocchezza
E il mondo mi parve roseo
Mentre ringraziavo qualcosa ridendo
L’animo assorto nel mare di pensieri
Quando la luna mi stava sorridendo
E la brezza mi raccolse i capelli
Quel vento caldo rincorreva i ricordi
Sperduti nei luoghi più vasti
E li riportava alla mente
Candido momento di eterno
Quando la coscienza di rende conto
E capisci il passato e il presente
Solo il futuro ancora un mistero
E capisci di vivere, di mutare
Ma soprattutto, capisci di essere
Dettaglio nell’infinito
E infinito dettaglio
Di una storia
Di un mondo
Di un ricordo.

*

Arco

E sul tramonto
il sole si assorse
la dea splendente riflesso
nelle nubi feline
il candido silenzio
dall’aria scema
ovatta il vento,
il sole, il cuore.

*

Aspetto

E seppur per quel misero bagliore
di lucidità umana
in quei brevi momenti
della vita m’accorgo
che noi anime capaci
siamo tutto
siamo niente
viviamo tempo nell’infinito
scandito da felicità
momenti di festa
in cui vivi davvero

Il resto è attesa di un attimo
Attesa di un segno di esserci
con la mente, col cuore.
Aspettiamo il futuro
Volando sopra il presente
Pensando al passato
Viaggiando in mirabili luoghi
Dove la mente il mezzo
Non il fine è.

*

Nubi

cielo plumbeo

solcato dalle nubi

spezzato da raggi

gli ultimi del giorno

che brillano

sotto il limpido cielo

sospese

sospese tra la luce limpida

e la terra buia

vedo la nube rosata

luminosa nella sua discesa

E il cielo estivo brillarle sotto

in inverno.

Se solo si spostassero

quei grandi fumi

lasciassero scorgere

la luce impavida

lottante là dietro

bramoso di apparire.

ma pian piano

tutto si fa più nero

tra la strada, il mare, la montagna...

tra le nuvole, il cielo, la luna...

solo il ricordo.

*

Ispirati

Mi chiesi "perché viaggiare?"

mi risposi "perché non farlo?"

ribattei "perchè?"

perché si conosce se stessi

solo dopo aver conosciuto...

Conosciuto quello

per cui si vuole vivere,

la propria stella polare

E per cosa?

Per viaggiare e conoscere

tutto collegato.

Questi i dogmi della vita

fallo e basta

Carpe Diem

Viaggia anche solo per cercare

il sole d'inverno

viaggia per la neve in primavera

le rose in autunno.

Viaggia in mare, in terra, in cielo.

E ammira, ispirati.

E quando viaggi, chiediti perché

E risponditi guardando fuori,

guardando la gente.

Perché sì.

Come perché mangiare...

per vivere, per nutrire

viaggia anche solo

per il "gusto" di farlo...

quel sapore dolce di mele,

salato di mare,

amaro di città,

aspro di campagna.

Viaggia anche solo con i sapori...

ogni cibo è un popolo espresso

ogni cibo alla è la vita di un luogo

la vita di un luogo,

le parole perfette.

Quella gente, quell'aria, quel cibo...

Nutriti, fatti conoscere

come viaggiare

nutriamo il mondo

nutriamo noi stessi

*

Luminaria

Una notte pungente

quando la Luna

si addormentò sul fianco nero

del monte brullo

 

Tutte le stelle guardavano

perplesse parlavano

la falce scarna invece

era zitta, tacita

Un brutto presentimento si leggeva nel suo silenzio

gli alberi che ondeggiavano

ne dicevano bisbigliando fruscianti

non aveva cuscino quella notte

la bianca figura

solo i rami la sporcavano di grigio

Ai miei occhi

Trai confini dei Monti e il cielo

solo il riflesso cristallino

della bianca nebbia

Si sentiva la crepitante tensione

 Ma scorsi orione, figura cara, lontano

impugnava l'arco possente,

lo tendeva, mirava. Capito

seguii con gli occhi

il sentiero di fari

E lì,  alla fine,

la luna piangeva,

scomparendo.

*

Stelle di ghiaccio

Aprii gli occhi

in una gelida notte invernale

alzai lo sguardo alle stelle

che risplendevano sulla neve

ormai ghiaccio come il vento

lì che vivevano.

 

Strani quei giochi nel cielo

meravigliosi i colori brillanti

stupendo quel respiro di stella

quel pulsare, onda di respiro magico

che mi portavano a volare

fantasticando

sguardo perso verso il cielo

pensiero lasciato lontano

corpo abbandonato vicino 

testa smarrita nel vuoto.

Illuminato da stelle.

 

*

Finalmente svegli

Sentimento di verecondia grazia

aureo torpore del risveglio

la buia valle senza luce

che dovrebbe brillare sui campi di brina

svegliati solo dal vento

svegliati solo dalla brezza

che gelida come il ghiaccio

pungente come una spilla

li pettina

*

Alba

Luna beffarda del mattino

che al tramonto illuderei

cielo rosa chiaro pastello 

montagne verde acquarello

steppi bruciate dal fuoco di inverno

che lascia sui campi bianca cenere ardente

 

*

La dama

In tutto il tempo  

mai vi fu cosa più splendida

che la dama del carnevale.

Mai io la vidi

eppur nella mente delizia assoluta.

Il fuoco della piazza

avvolgeva le maschere di seta

illuminava i diamanti dello sfarzo

al centro una dama velata danzava

dama dai mille colori

dama splendente di marzo

creatura divina

non avrei fatto dire che

forse sotto quella veste

si nascondeva non una mortale.

Il capo cinto da nastri fiammanti

al vento si librava

il corpo avvolto da tele

il carnato invisibile tanto era

lo sforzo che la attorniava.

la illusione era tale che pareva sciogliersi

sembrava potersi dissolvere

al viso erano fiori e petali di rosa

vento di vita ridisegnava il viso

riccioli d'oro, magia, diamanti 

non parole bensì la più fervida fantasia

poteva immaginarla

avvolta da brezza che tintinnava per la via 

ruotava, girava

i nastri, il velo, la veste ormai volavano

poi si ferma, i colori ed il vento con lei

posso vedere ora il vestito,

ma la mezzanotte se la è portata via

la dama del carnevale

*

Atletica

Eccoci arrivati dopo fatiche e divertimenti
Eccoci preparati a quello che verrà
Non so se son felice
o se l'emozione mi sta intristendo
ma so che fra un po'
tutto sparirà
Resterò sola
in mezzo a grida e urli taciti
sentirò solo
quello che mi importerà
Quando saprò che son pronta
partirò e nulla mi fermerà.
Continuerò imperterrita
attraverso ostacoli e muri
continuerò felice fin quando
potrò continuar.
Salterò nel deserto,
correrò nella strada,
mi butterò nell'immenso,
via i brutti pensieri,
e dopo fatiche e divertimenti,
eccoci preparati a quello che verrà.

*

Quando Sarà

Quando è
che riapri un capitolo
che riapri un po' di carta
che riapri un ricordo.
E quando è
che ti senti lontano
che ti senti freddo
che hai nostalgia.
E nostalgia di cosa?
Di un momento,
di un'età,
di un'estate,
di uno sguardo.
Nostalgia del passato
nostalgia di te
che ora sei
e che ora sei nuovo

Uno scritto del proprio passato
una traccia di se
che non sparirà mai,
che tu, anche dimenticando,
porterai dietro
esperienza indissolubile
dell'essere
dell'avere
del passato.

Quando scriverai
e rileggerai un futuro
proverai una fredda nostalgia
un piacere vivido.
Quindi, scrivi.
Scrivi una frase,
una parola,
una lettera.
scrivi su un muro,
su un foglio,
su un albero.
E nascondilo. E lascialo lì.
Ad aspettare.
In un futuro
tu potrai ricordare
lascerai un segno
che solo il tempo
non la vita
cancelleranno.

*

Poesia sui doveri

Per ogni bambino nulla è un dovere, tutto è un diritto.

E' una libertà senza doveri,

come essere in  gabbia avendo  i diritti.

Ad ogni dovere corrisponde un diritto,

ad ogni diritto corrisponde libertà,

ad ogni libertà corrisponde un dovere .

Occhio per occhio dente per dente ,

se hai il diritto di parola, fai parlare,

se hai il diritto di essere aiutato, aiuta,

se hai il diritto di essere rispettato, rispetta.

Ma c'è un diritto che è un dovere,

che tutti sanno ma nessuno davvero,

quello di vivere con dei diritti

e ricambiarli con dei doveri.

 

*

Per la Mamma

E io penso,
ma cosa potrei pensare
se tu non ci fossi,
io vivo
ma come potrei vivere
se tu non mi fossi...
In poche parole noi tre
siamo te,
il nostro cuore ti ha battuto dentro
per 9 mesi.
Ci hai dato una cosa
che nessuno si può permettere
di decidere o controllare
e che eppure tu sei riuscita
a donarci, a creare.
Tu sei quella persona che, in
ogni momento, avrà sempre
davvero un pezzo di noi
dentro.
Ma cosa è un pezzo se noi
di te abbiamo tutto?
Siamo tue membra
che hai avuto il coraggio
di crescere.
Siamo come Eva per Adamo
siamo una tua costola
staccata e venuta al mondo
così, senza un obbiettivo
ben preciso, senza un fine.
E tu ce lo hai dato, almeno a me
Vivere. E io lo farò.

*

Calma ora d’inverno

Oh caro sole,
pallido alfiere
dalla chioma leonina,
dal respiro di fuoco
del freddo cuore
che d'inverno si spegne
che di notte si copre.

*

L’Inverno

Silenzio, udite l’inverno

col suo manto bianco

rapisce il suono, cattura i sensi.

Le acque brillanti, scintillanti

in un freddo che investe tutto

rompendo l’ unico silenzio nato.

I rami dormienti, come diamanti,

impreziosiscono con scricchi

che paiono tuoni,

usciti dal ghiaccio più intimo della natura.

Il cielo si confonde con la terra,

Le nuvole con le invisibili montagne

Create da quella madre che, triste,

manda un gelo fulmineo

per punire i fuggitivi della pace

*

La pianta di Luce

Là, in quest’ autunno spiaggiato, un albero
fuoco d’artificio sulla terra
resta immobile nel tempo
ma i colori mutano di giorno in giorno,
una pianta di sole che diventa sempre più buia
come i raggi malati e freddi della nostra stella.

*

Il Temporale

La sua voce flebile e disordinata,
scroscio di malinconia
che canta alla finestra…
il Temporale.

*

Libertà

Libertà…la luce che entra da una finestra al mattino
inondando con un raggio di sole una camera buia…
Poi, uno sguardo fuori e verde e celeste e altri colori si mischiano
in un frenetico scenario della Vita.
Neanche un’esistenza infinita, se non c’è la libertà
o anche solo una delle sue diramazioni
è inutile…
è come il sole che muove e la luna che riposa,
il fuoco che scalda e l’acqua che rinfresca,
la terra e le foglie che donano vita.

*

La Pace e la Guerra

La pace è la nuova alba,

il nuovo giorno.

Le stelle nate armate fuggono

nel buio del cielo

che non ha ancora scoperto la felicità.

Il sole scaglia frecce di luce

sul terreno minato del cielo,

il vento spazza via i resti terribili

di quello che era;

così tutti gli esseri riescono ad alzarsi, a nascere in un mondo migliore.

 

La guerra è il tramonto,

la fine della vita.

Il rosa del sole continua a lottare

contro le tenebre oscure,

senza la paura di non tornare.

La montagna impavida 

cerca di sollevare

il sole con le sue bombe di cotone,

che ammorbidiscono

la lenta morte

dei suoi raggi.

 

 

Tutti gli esseri chiudono gli occhi, sperando di svegliarsi un giorno,

in una vita più serena,

in un mondo di pace

*

Una Sera di Vento

Un manto di neve aveva coperto tutto,

la notte l’ aveva trasformato in ghiaccio

che distruggeva pian piano

la bellezza di quello che era.

Era basso, forte e compatto,

così carico di neve che riuscivo a vederlo passare

e con i riflessi degli ultimi raggi del tramonto

si tingeva di un rosa solcato da rossi raggi

che scorrevano come un fiume in piena.

L’ aria era satura di polvere, freddo e imprecazioni

che venivano portate lontane dal vento e

io le osservavo mentre cavalcavano l’inverno.

L’orizzonte diventava buio di secondo in secondo,

sempre più, finchè si spensero tutte le luci.

Le nuvole mascheravano le stelle ed il vento le sfiorava dolcemente,

cercando di scorgere il cosmo: non ero sicura ce l’avesse fatta,

tirava uno sbuffo nervoso troppo forte.

Il mattino dopo l’ira si era placata

I campi pannati erano diventati paludi scure.

*

La Notte

Ed eccola: la notte dell’ alba dei tempi Una lieve brezza porta via le foglie abbronzate.

 

Ed eccole: le sagge e vecchie stelle Illuminano la notte e lavano le scure nubi.

 

Ed eccola: la luna bianca di sale

Fa affiorare in noi i vecchi ricordi, ricordi di bambino.

 

Ed eccolo: il cielo nero

Ed eccolo: il sole appena nato

*

Neve Calda

Quando tira vento, i petali profumati

dei fiori volano via

cadendo con un tonfo impercettibile

in battaglioni sulla strada nera.

In poco tutto si ricopre

di questa neve calda

che mi rallegra quelle che

paiono giornate senza odori.

Dalla sera alla mattina

un velo sottile ricopre tutto

Aspettando di essere soffiato via

Dal leggero respiro delle persone

che si svegliano.

*

Da casa a scuola


Quando sono uscita gli occhi
mi sono diventati lucidi.
Era un freddo tremendo rispetto
ai caldi abbracci del mio letto.
Salii in macchina e come chiusi la portiera
Un brivido mi avvolse il braccio.
La macchina partì e io fissai l’ enorme campo
Davanti casa mia, col gattino che correva
Cercando di prendere qualcosa.
Entrammo nel vicolo stretto e passammo per la stada sterrata
In cui la mia cartella sobbalzava come una ranocchia
A Fornaci cercai di vedere la vigilessa
che aspetta davanti le elementari per accompagnare i bambini.
Durante le mattine abbastanza calde e serene
cerco nubi che formino oggetti o cose.
Arrivata scendo, saluto ed entro
Sognando con la mente di uscire di già.

*

Il Risveglio

Nuvoloni neri

all’ orizzonte pacato

sfumato dall’ aria pungente

dal pallido levante

dove il sole non vuole brillare.

*

Primavera


Di tutte le stagioni
solo una è più bella,
la primavera
il sole risplende,
la natura si rinnova,
il cielo si apre come lenzuola
di un letto al mattino.
Il bambino, come il sole, si risveglia
dice buongiorno agli alberi
e gli augura buona fortuna con i frutti.
Al pomeriggio sale alto con le altre stelle
a coltivare nuovi interessi e a farli sviluppare
nel campo delle scienze e della fantasia .
Tutto quello che il sole sa
gliel' hanno insegnato le stelle più grandi,

Le Maestre

*

Felicità…


Come un filo di ragnatela
durante una tempesta
come una stella
alla fine della sua vita
come una poesia
a cui è stato tagliato l’ ultimo verso

Incompleta, mortale, fragile…
Splendicchia per un secondo e poi si affievolisce
Un fuoco a cui si toglie il respiro,
un viaggio di cui non vedi la meta
e che probabilmente non vedrai mai.

Eppure per quel secondo di lieve bagliore
Qualcos’altro brilla
Qualcosa che tutte le volte
Ti ricorda cosa sei:
la speranza.

La speranza che quella brace che arde,
che quella luna che splende,
che quella vita che vive
non ceda mai alla sua mortalità.

*

I want dream

Voglio fare un sogno, un sogno così bello che lo possa ricordare
che lo possa cambiare come un gioco
che lo possa rivivere come la vita
che lo possa immaginare come un ricordo lontano.
E questo torna a tratti, a gocce, attende.
Ma cambia è frutto della mente, dei ricordi, dei momenti vissuti.
Ogni volta che lo pensi, un pezzo cambia colore,
te lo fa scoprire, come un rimembro antico.
Pare facile, ma un sogno va trattato come vetro,
anzi come un leggero filo di cristallo ;
un tocco, una distrazione e sparirà per sempre,
come i momenti di quando non pensavi,
come i momenti di quando eri così emozionata,
che l'unica cosa che ricordi ora sono i tuoi pensieri.

*

Il Padrone

Camminavo tra l'aria d'autunno
tra il sole gentile
tra la brezza afosa
che faceva sussultare i capelli

Camminavo sulla strada grigia
come il confine delle montagne
come i cavalloni tempesti
sull'onda del crinale

Camminavo sui miei pensieri
tenendo la testa sulle nuvole
tenendo i pensieri nel cuore

Le foglie frusciavano distraendomi dall'ascoltare
i suoni lontani della città
i ticchettii degli orologi
padroni del tempo e dell' anima.


Poi ebbero la meglio,
pensai: ecco questo silenzio
il loro sentenzioso bisbiglio
il loro silenzioso pensare
mi ovattava quei farfugli lontani
trasformandoli in ricordo
come alla fine di un sogno
come al risveglio pacato
di una mattina d'estate

Dissero: e se non ci fosse mai stato il tempo?
io camminavo ma tutto
in quegli istanti era eterno
era senza suono, in un luogo, Immortale.
il rumore dettava l’avanzata della storia
senza suono tutto è una fantasia
in cui vedo scorrere immagini, ma solo immagini
poi, abbassai lo sguardo e tornai mortale.