:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore č soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Proposta_Saggio
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1248 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Sat Apr 20 06:26:34 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Un romanzo filosofico quello di Ninnj Di Stefano Busā

Argomento: Letteratura

Saggio di Sandro Angelucci 

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 07/07/2014 08:40:41

UN ROMANZO FILOSOFICO:

L’ESORDIO IN NARRATIVA DI NINNJ DI STEFANO BUSĂ

 

 

 

      Si direbbe un punto d’incontro, un coniugale convegno di più storie d’amore il romanzo d’esordio di Ninnj Di Stefano Busà. E lo è, indubbiamente, ma non è sufficiente ritenerlo tale per entrare davvero nel vivo, per calarsi in profondità nel dissertare: voglio dire che non è limitandosi alla considerazione del narrato che si possono cogliere gli aspetti più rilevanti dell’opera.

      In Soltanto una vita non è la trama che conta; sono le riflessioni di carattere filosofico-esistenziale, le conclusioni alle quali giungono - per l’autrice - i protagonisti, le esperienze che in loro maturano a creare l’intelaiatura che sostiene ciascuna vicenda. Sotto questo punto di vista, allora, la storia diventa - mi viene da dire - quasi un pretesto, una favorevole congiuntura perché possano essere indagate questioni da sempre presenti nella mente e nell’animo della misteriosa creatura uomo. Uno strumento di ricerca, dunque, che tenta l’universale tramite un processo induttivo (mi si passi il termine) che, una volta approdato al generale, non abbandona il particolare in quanto, esso stesso, espressione dell’assoluto. Così, gli episodi che si succedono di capitolo in capitolo altro non sono che manifestazioni della Vita, dei suoi alti e bassi, del suo naturale incedere: spesso contraddittorio, a volte (ma solo apparentemente) illogico, irrazionale, e però - o, meglio, proprio per questo - costantemente volto a tutelare il bene supremo che, in fin dei conti, è il miracolo più grande, ciò che perpetua l’esistenza stessa.

      Di quale inestimabile ricchezza si sta parlando? Ma certo, dell’Amore; di cos’altro se no? Di quello di dantesca memoria. Ecco: se la nuova fatica della nota scrittrice e poetessa si può, a giusto titolo, annoverare nella letteratura d’amore; ciò nondimeno questo va fatto con estremo riguardo, per non costringere il romanzo a vivere in ambiti che gli sarebbero inadeguati, per non dire estranei.

      Per rendere ancora più esplicito il pensiero, desidero riportare alcuni passi delle conclusioni cui Julie (personaggio centrale) giunge esperendo su se stessa la maternità. Le sue riflessioni (riportate in corsivo a pag. 61); sono così intense “da sembrare filosofia” - sostiene l’autrice -, a testimonianza di quanto sopra andavo asserendo sulla tipologia della presente scrittura. “L’amore è una tessitura sapiente, un’elevazione salvifica, sublimativa di un percorso che vuole penetrare il mistero dell’essere […] L’elemento amoroso dà all’eteronomia individuale la forza eternante della temporaneità, che rompe le catene della finitudine mortale, per evocare l’assoluto […] Ma è nella messa in gioco di un rischio fascinoso e sorprendente, che si compendia lo straordinario di un’avventura irripetibile: la ‘natività’, che è vita nella sua forma di elevazione pura. . .”. Senza dimenticare lo stupore che coglie la neo mamma al termine delle osservazioni: “non è utopistica la sua fantasia né immaginativa! È solo motivata da un bene che si autentica da sé, dalla discrezione primordiale di un bisogno che è stato l’inizio della vita.”.

      Mi sono dilungato perché mi piacerebbe che il lettore fosse orientato a recepire prioritariamente  le implicazioni sottese alla storia più che lo stesso racconto; intendiamoci: non che la narrazione non abbia la sua importanza - lo stile, tra l’altro, possiede un timbro peculiare e piena padronanza dei mezzi espressivi - ma sono convinto  che le pulsazioni provengono dal cuore, da tutto quello che dalla trama stilla come resina che cola lungo i rami.

      Anche se l’amore resta il momento topico, l’ambra dorata che colora le pagine, un discorso analogo va e deve essere sostenuto quando sono i luoghi, i paesaggi ad essere rappresentati con cura e dovizia di particolari: “Attraverso un descrittivismo naturalistico di rara perizia, che è anch’esso poesia, si snoda la storia dei protagonisti, la sagra dei sentimenti senza tempo. . .”. Ĕ quanto si legge nel risvolto di quarta: un’ulteriore conferma alle mie supposizioni; d’altro canto, è sufficiente prendere a modello alcuni brani incentrati sulla bellezza naturale per averne chiara percezione.

      Desidero, sinteticamente, riportare qualche breve stralcio della poetica descrizione dell’isolotto (a 3 km dalla costa) dove Gorge propone di recarsi per visitare, tra l’altro, le vestigia di un antichissimo agglomerato degli Incas: “. . . In quel luogo, tutto è un coro alla filosofia del creato […] Di colpo si sentono immersi in un’altra dimensione, la pace e il senso mistico della natura li prende, regalando loro momenti di cultura primitiva, di regole fatte a iniziazione del mondo, senza. . . i vizi e le corruzioni delle grandi metropoli […] Forse si tratta di una forma di atarassia […] Ha estremo bisogno l’uomo di oggi di vivere senza le scorie avvelenate di una eterodossia moderna che compromette il suo spirito.”. Per ovvie ragioni non posso citare oltre ma queste parole (pag. 161), mi appaiono importanti e sapide per intendere la portata umanistica del romanzo (“un’opera che va certamente controcorrente considerando i disvalori che, spesso, vengono propinati dalle letture di poca pregevolezza prese in considerazioni da case editrici cosiddette ‘grandi’”, osserva acutamente Nazario Pardini nella sua prefazione).

      Si tratta, dunque - per tornare agli aspetti descrittivi della narrazione - di un’esposizione non fine a se stessa, idilliaca o paradisiaca, bensì di un dire che mira a ben altri propositi, che ha intenzione d’immergersi nell’anima del mondo per penetrare, così, anche nell’animo umano.

      L’erotismo stesso è portato - se si vuole - su di un piano sublimativo che tiene ad evidenziare l’essenza del rapporto sessuale quale perfetta fusione tra carne e spirito; ed ancora, è molto interessante notare come, persino nei momenti di tanto piena beatitudine, venga riservata estrema attenzione ai sommovimenti improvvisi e contrastanti dell’animo, sollecitato dalla forza delle emozioni, dall’intensità del coinvolgimento.

      Esemplificativo ciò che si legge all’inizio di pag. 138 relativamente allo sgomento di Julie di fronte all’andamento altalenante del destino: ella teme - con saggezza primitiva, mi si lasci dire - la troppa felicità, perché l’esperienza le ha spesso dimostrato “che non prelude a nulla di buono”: una sorta di contrappasso cui è difficilissimo abituarsi ma che resta, pur sempre, legge universale, legge di natura.

      “Credere nella vita / vuol dire accettare anche il peso del suo dolore: / la vita è la distanza tra il grido e la ferita.”: con questo esergo la scrittrice apre, in un certo senso, l’opera. E come poteva chiuderla se non con un altro aforistico pensiero: “Siamo in fondo soltanto una vita, nient’altro”. In mezzo, oltre duecento pagine, nelle quali ritrovarsi, nelle quali ognuno di noi, per traslato, può riconoscere - pur nella diversità - la propria storia.

 

 

 

 

                                                                                     Sandro Angelucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ninnj Di Stefano Busà. Soltanto una vita. Kairόs Edizioni. Napoli. 2014. Pp.230. € 14,00


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ninnj Di Stefano Busā, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa puō sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di pių vai alla pagina personale dell'autore »]

Ninnj Di Stefano Busā, nella sezione Proposta_Saggio, ha pubblicato anche:

:: [ Letteratura ] La personalitā artistica di Ninnj Di Stefano Busā , di Gabriella Pison (Pubblicato il 07/01/2015 10:15:58 - visite: 1374) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita romanzo , di Maria Rizzi (Pubblicato il 11/11/2014 18:13:25 - visite: 1311) »

:: [ Poesia ] Quella luce che tocca il mondo , di Sandro Gros Pietro (Pubblicato il 07/10/2014 10:34:04 - visite: 1017) »

:: [ Letteratura ] Eros e la nuditā , di Nazario Pardini (Pubblicato il 23/09/2014 18:11:49 - visite: 1204) »

:: [ Letteratura ] La scrittura di Ninnj Di Stefano Busā , di Giorgio Bārberi Squarotti (Pubblicato il 27/08/2014 14:25:00 - visite: 1138) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita, romanzo di Ninnj Di Stefano Busā , di Lorenzo Spurio (Pubblicato il 03/08/2014 15:25:01 - visite: 1243) »

:: [ Letteratura ] Quella luce che tocca il mondo , di Duccia Camiciotti (Pubblicato il 25/07/2014 09:53:20 - visite: 1116) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita , di Antonio Spagnuolo (Pubblicato il 24/06/2014 10:39:55 - visite: 1113) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita, romanzo di Ninnj Di Stefano Busā , di Floriano Romboli (Pubblicato il 24/05/2014 19:08:26 - visite: 1133) »

:: [ Poesia ] Ellittiche Stelle di N. Di Stefano Busā , di Sandro Angelucci (Pubblicato il 23/10/2013 10:51:49 - visite: 1263) »