:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore č soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Proposta_Saggio
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1113 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Thu Apr 18 05:46:49 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Quella luce che tocca il mondo

Argomento: Letteratura

Saggio di Duccia Camiciotti 

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 25/07/2014 09:53:20

SE NE VA UN’ALTRA GRANDE LETTERATA E POETESSA DEL NS. SECOLO: DUCCIA CAMICIOTTI

 

Era una persona squisita, un intelletto fervido e di grande levatura. Aveva scritto molto e donato molto intelletto alla causa culturale.

 

SAGGIO CRITICO SU: QUELLA LUCE CHE TOCCA IL MONDO (di Ninnj Di Stefano Busà)

 

a cura di Duccia Camiciotti

 

Iniziare subito dalla sensazione penetrante (e non concetto, -dico- perché il lirismo in qualche modo sfronda il pensiero e i contenuti in genere, pur essi presenti dell'Assenza E con ciò non intendo né il niente né l'impalpabilità (pur presente nel melodioso sfiorare il tutto con delicato tocco sui tasti di pianoforte classico) né tanto meno l'inesistenza di una tematica inerente il singolare climax lirico. Il penetrare fino in fondo, fino all'ultimo, il significato delle cose, che pure non presentano, al dispiegarsi del ragionamento, una risposta esaustiva è assolto magistralmente da questa poetica. Come mai  ci si potrebbe chiedere questo elemento così bello è anche tanto misterioso si nasconde all'ultima analisi?

Per questo, io insisto nel sentire, nel descrivere e basta, nell'evocare e nel decifrare, perché non posso fare altro.

Ma queste è solo il dialogo che ho immaginato tra Ninnj Di Stefano Busà e le sue contemplazioni concrete, le “COSE” insomma. E è sorprendente come tutto ciò possa fluire in tal modo inesplicabilmente melodioso senza pause stridenti, in questa sorta di sinfonia-elegia struggente, ma anche di grande rilevanza descrittiva e con una tale potenza possa sussistere e dominare l'Assenza fin quasi a neutralizzarla. Ci chiediamo qual genere d'assenza sia: mutilazione violenta, ammesso che vi sia qualcosa di violento in questo dolcissimo, enigmatico flusso di parole, oppure, nota dolente degna di lamentazione biblica (in verità moderata e quasi implicita nel canto), ovvero, se sia immersione nella totalità, nel Nirvana Buddista che può essere il tutto o il niente (in specie rispetto all'umano) ma dal quale scaturiscono costellazioni d'immagini.

E' un'assenza, più plausibilmente avvertita come un ALTROVE di difficile decifrazione.

Pertanto ciò che ritorna non si ripete in senso assoluto, ma il nominarlo e decantarlo tramite la parola diventa in sé stesso una sfida al VUOTO.

Non che il pensiero filosofico non sia presente in questa sede, ma certo non si tratta né di compendio né di sistema, senza escludere l'ispirazione cristiana nell'imanità di Cristo stesso. Kantianamente restiamo nel fenomenologico, nell'esserci qui ed ora. Non siamo neppure lontani da certa atmosfera heideggeriana, pur sollecitati da rare parvenze, da aromi squisiti, evocati poeticamente secondo un certo classicismo idiomatico che, tuttavia, funge solo da scheletro in un contesto assolutamente moderno, il quale non rigetta Montale né Ungaretti e nemmeno Quasimodo (se non altro per i ritmi della versificazione) pur rimanendo a livello di stratificazioni personali inedite. In tal senso , alcuni vocaboli concreti, reiterati protagonisti, conferiscono all'indistinto un cero senso di realtà. Si evincono alcuni titoli e termini come "riverberi alati", "crepe", "trafitture", "celestrità", i quali potenzialmente racchiudono l'estensione di senso e un quasi sconfinamento nel metafisico. Non che la trascendenza qui sia a bella posta semplificata, ma è quasi immanente nel prezioso e levigato lirismo.

Alla specie di ripetizione duemilistica e cosmica del monologo amletico. essere o non essere, si trasforma, come fa notare Emerico Giachery in  "esplodere, implodere", e non è che questa seconda versione soddisfi le speranze di coloro che auspicano un senso circostanziato alla vita.

Ricorrente è anche il termine "arsura", che non è, si badi bene, (il topos montaliano) ma una crudezza assetata, una tensione emotiva, una felicità ritmica, rapportabile forse all'estraneamento dei dervisci, o alle pratiche mistiche dei monaci del Monte Athos).

Neutralizzarsi per risvegliarsi ALTROVE (nel Nirvana forse)

Metrica senza sbavature, commisurata al respiro, al ritmo: tessitura e versificazione mediterranea? Tutto è possibile, ma non certo. Quel che è certo è che in un melange di tali e notevoli connotazioni questa poetica è magistrale.

C'è un respiro regolare (e i monaci sunnminati lo sanno bene) del contemplare, del meditare, del ricordare commemorando. Inestricabile intreccio giambico, forse vicino a certi infiniti silenzi quasi leopardiani. Un ineffabile intrecciarsi di segni in metamorfosi semantiche, fà sì che una singola parola va esaminata e soprattutto "sentita" in ogni sua sfaccettatura emozionale, si presenta variegata e traslucida e poliedrica come un brillante. Una prima chiave di lettura, tuttavia, potrebbe essere contenuta nelle concordanze, nelle occasioni, nelle condizioni temporali terrestri necessariamente mutevoli e non certo assolute.

Come una sinfonia le note si combinano, si corrispondono, s'intrecciano così le parole, nell'armonia del tutto, un tutto - (e non a caso scrivo con la t "minuscola) segnato inequivocabilmente dalla Luce verso la quale è stabilmente proteso. Luce biblica, neo-platonica, ellinistica, luce pitagorica, aeropagita (vedi Dionigi l'Aeropagita, luce degli stiliti del deserto, quanto anche di S. Francesco, di Dante, luce-logos, luce luziana (ad es."Nel viaggio terrestre e celeste di Simone Martini"), pienezza ontologica minacciata e perduta della quale la nostra poetessa cerca di riappropriarsi, sia pure con sofferenza liricamente più pacificata. Quello che la filosofia non può, certamente può l'Arte quando è vera, alta e vola come la sua.

 

 

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ninnj Di Stefano Busā, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa puō sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di pių vai alla pagina personale dell'autore »]

Ninnj Di Stefano Busā, nella sezione Proposta_Saggio, ha pubblicato anche:

:: [ Letteratura ] La personalitā artistica di Ninnj Di Stefano Busā , di Gabriella Pison (Pubblicato il 07/01/2015 10:15:58 - visite: 1373) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita romanzo , di Maria Rizzi (Pubblicato il 11/11/2014 18:13:25 - visite: 1309) »

:: [ Poesia ] Quella luce che tocca il mondo , di Sandro Gros Pietro (Pubblicato il 07/10/2014 10:34:04 - visite: 1015) »

:: [ Letteratura ] Eros e la nuditā , di Nazario Pardini (Pubblicato il 23/09/2014 18:11:49 - visite: 1202) »

:: [ Letteratura ] La scrittura di Ninnj Di Stefano Busā , di Giorgio Bārberi Squarotti (Pubblicato il 27/08/2014 14:25:00 - visite: 1135) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita, romanzo di Ninnj Di Stefano Busā , di Lorenzo Spurio (Pubblicato il 03/08/2014 15:25:01 - visite: 1240) »

:: [ Letteratura ] Un romanzo filosofico quello di Ninnj Di Stefano Busā , di Sandro Angelucci (Pubblicato il 07/07/2014 08:40:41 - visite: 1246) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita , di Antonio Spagnuolo (Pubblicato il 24/06/2014 10:39:55 - visite: 1110) »

:: [ Letteratura ] Soltanto una vita, romanzo di Ninnj Di Stefano Busā , di Floriano Romboli (Pubblicato il 24/05/2014 19:08:26 - visite: 1130) »

:: [ Poesia ] Ellittiche Stelle di N. Di Stefano Busā , di Sandro Angelucci (Pubblicato il 23/10/2013 10:51:49 - visite: 1261) »