Pubblicato il 02/10/2011 10:00:47
Silenti e meste le antiche mura dell’ombrosa nostra dimora nella sussurrata melodia della memoria risuonano di emozioni ormai mute.
Si spegne la scia dei ricordi nell’universo della mia nostalgia.
La vecchia pendola scandisce del rimpianto di Te l’infinita ora.
Le lancette a ritroso segnano il mio sospeso tempo.
Sei lontano, inesorabilmente lontano.
Tu, mio interlocutore nei Campi Elisi guardi malinconico e soave mi sorridi.
Ombra mia, in un sospiro scompari nel mare di vento dei fiordalisi nell’ondeggiare di melanconici campi color zaffiro.
Più non posi gravi passi d’umano dolore sulla terra.
Ed il cuore mio ramingo nel pianto di stelle di Te in cerca delle tue evanescenti orme come un esule senza tregua desolatamente erra.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|