Pubblicato il 23/11/2011 12:35:59
S’innalza sublime il canto di gregoriana scuola.
Rispondimi, mentre T’invoco dal mio abisso sola.
Un ricamo d’armonia empie il chiaroscuro della navata fra luci e ombre.
Profumano dall’altare ultime, le candide rose di novembre.
E’ fragrante d’incenso la mia tristezza, che si perde oltre la vetrata rinascimentale del rosone nel mattino di radiosa vividezza.
Nel contrappunto del mio segreto dolore ascolta, Signore la mia voce.
La tenebra nella valle solitaria vela la notte d’inquieta attesa.
Sii Tu il mio faro, l’ infinita luce fino all’alba di rinascita dell’anima mia fragile nella ricerca di Te silente come farfalla notturna alla lanterna sospesa.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|