Pubblicato il 03/12/2011 09:15:04
L’aria di neve pervade gentile il dicembre, dimentico del malinconico pianto d’appassite rose di settembre.
Il cembalo dei ricordi tintinna soave nella mattina.
Nel balenio della memoria, le tue alabastrine mani m’accarezzano anche ora che siamo inesorabilmente lontani.
Eleganti ed armoniose le tue mani da pianista, ombra delle mie, m’offusca nel rimpianto la vista che in dissolvenza si perde nell’opale del cielo.
E come l’incedere silente dell’inverno cadrà la prima neve a placare della tristezza l’ardente velo.
Nella dolcezza del sogno il bacio della nostalgia consolerà la valle ghiacciata della mia solitudine.
La musica indimenticabile suggellata nel cuore suonerà soltanto per noi.
Soave sarà la carezza del primo fiocco di neve.
Tornerà il sospirato tuo passo lieve a tingere di tenerezza il gelo solitario delle mie ore.
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