Pubblicato il 05/02/2012 15:36:20
Scende la neve senza fretta in candida carezza. Il pendolo dei ricordi ripercorre a ritroso i sentieri luminosi della giovinezza.
Avanza veloce nella notte la dorata lancetta e dispiega le ali la memoria d’un giorno radioso.
Cadeva anche allora la neve piano piano, il fiabesco volteggiare salutava in giorno d’infanzia festoso.
Le corse d’una bambina sul lucente slittino per la bianca distesa, il rifugio del tuo sorriso, il nido del tuo abbraccio, la primavera della tua mano che faceva sbocciare di letizia ogni mia infantile attesa.
Poi d’improvviso calò la tenebra In una notte polare senza tregua: più il tuo passo non m’era vicino.
Andasti via, padre, in un’alba di ghiaccio; da sola continuai a camminare.
La vita nel crepuscolo del sogno non era più il fanciullesco gioco.
E avanza il pendolo mesto e muto nella notte di neve senza posa che narra al cuore l’antico incanto.
Ti ho perduto e il tuo sorriso di quel giorno chiaro sulla neve m’ustiona l’anima nell’ incendio di nostalgia e rimpianto più del fuoco.
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