Pubblicato il 12/04/2013 19:16:25
S’ approssimò la tempesta nell’incombere di plumbee nubi sul sentiero che ci colse sul far della sera.
Ed il vento, che gelido nella memoria resta, sferzò e recise i bianchi fiori del melo nella furia improvvisa di un momento.
Il giorno dal sorriso ceruleo di primavera divenne cupo e nero.
E poi fu soltanto l’ esule volo di rondini ad annunciare nel disincanto di uno sguardo mille anni di solitudini.
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