Pubblicato il 22/07/2013 09:22:29
Muto e desolato nella rassegnata occhiata all’onda azzurra del lago, prostrato dalla calura di luglio, langue nel parco del convento in abbandono il glicine.
Si effonde per l’aria mattutina la campana del Carmine. Voce argentea, voce serena, nota cristallina che non conosce tormento ed ombra e s’innalza limpida oltre le valle di nebbia della solitudine.
E l’attesa pervade l’atmosfera, forse di un viaggio, di un bacio, di un incontro o di un ritorno mentre il giorno fra boccioli di luce volge già malinconico a sera.
E intanto la vita scorre tra la pioggia d’estate, si frange contro i bastioni inesorabili del tempo come l’ onda.
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