I primi raggi di sole incendiano di luce
le nubi mesosferiche in un'alba orbitale
a quanto pare questo strano domani senza doglie nè ali
non è ancora stanco d'insorgere contro ogni regola
di quieto vivere per cui sarebbe meglio estinguersi
in un'unica fiammata alimentata dall'ingiustizia e dal dolore
no, si ostina a far l'amore
sarà forse per il cuore atomico delle madri
che proteggono i figli a costo dei propri sogni
per il colore che prende il mare quando il tramonto
si bagna e si nasconde
o per il coraggio delle tue labbra di farsi largo tra rovi di parole
non so
comprendere ed esser compresi da infiniti universi
avrebbe meno ragione di sedersi e guardare lo spargimento
cruento delle stelle nella volta celeste almeno una volta
per quanto ne so
ma la ragione è un percorso vano se tu non sei con me
a sgranare gli occhi e chiedere il perchè delle cose che osservi
io che non so risponderti divento una foto di tanti anni fa
che metterai nella tasca dei jeans andando via
a rincorrere il mistero di una vita randagia e senza catene
lasciandomi legato all'albero sotto i cui rami
ci siamo graffiati la prima volta
e mischiato il nostro sangue a mezzo delle unghie
qualche goccia è caduta nella terra tenera
sto aspettando che ne nascano delle rose rosse
che abbiano il tuo nome e il profumo dei giorni
in cui ci scambiavamo la pelle senza paura di emorragie
ma l'attesa mi snerva
dove sarai a consumare le tue notti?
chi ti scioglierà i capelli?
voglio un posto dentro te perchè l'ho meritato sul campo
grattando via la ruggine da tutte le parole che ti ho detto
e intanto passa come una bestia furiosa questo tempo
della misericordia recisa sulle rughe del volto
non si ferma nemmeno per l'attimo
di consocrarsi a un perdono senza scampo senza ritegno senza vergogna
la mia voglia diventa una bestemmia gridata al cielo con punto di domanda
che qualcuno mi risponda
ma nemmeno le nuvole si azzardano ad assumere una forma
consona ad un ultimo saluto prima che cada la pioggia
la solitudine mi toglie il respiro senza strappi a poco a poco
mi abitua a sentirmi vuoto e senza incognite
con un'unica claustrofobica certezza
tu non sarai mia più di quanto non possano esserlo un'alba
una cascata un arcobaleno una luna che si spegne a mano a mano
se c'è troppa luce non si vedono le stelle
se c'è troppo rumore non si sente il respiro
facciamo piano.
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