Pubblicato il 21/05/2009 22:00:42
Il presidente Obama ha un piano. Noi d’oltreoceano, Che nemmeno conosciamo l’inglese, Gioiamo: E’ lo stesso sole, diciamo, Che ogni giorno si tuffa nel mare, Se va bene là giù Andrà bene anche a noi. Obama parla come un sacerdote cattolico Di sinistra. Il Vaticano nicchia, diffida: Cellule staminali, Aborto, assistenza, preservativi Gratuiti Ai diseredati del mondo. Neanche fosse un radicale! E noi di lontano vediamo Nel suo incarnato avverarsi Sogni di giustizia, sbiaditi ideali. Noi che abbiamo voltato le terga alla storia Per recuperare un passato squadrista Che fino a ieri era la nostra vergogna, Noi che intercettiamo, respingiamo, scortiamo Vecchie zattere stipate di povera gente, Le loro speranze, La loro sorda disperazione, Sulle acque azzurre del Mediterraneo Tra irridenti delfini, Fin sopra le sabbie dei libici lidi Per affidarle ancora alla violenza, Agli stupri. E nemmeno conosciamo l’inglese Noi abitatori d’un antico paese ricco di storia. Obama è lontano L’oceano è profondo e minaccioso, All’orizzonte s’affollano nuvoloni presaghi: Egli vuole fare nuove tutte le cose, Ma troppo grande è la nostra paura. Tuttavia Il nuovo avanza Bello o brutto che sia, Stringe d’assedio il paese. Le sue insegne garriscono al vento Allegramente. Noi, asserragliati dentro le antiche mura, Terrorizzati Non conosciamo le sue armi, i prodigi, Le sue strategie. La propaganda ci dice Che avrà inizio un’era felice, Ma ci vorranno molti anni e sacrifici. Noi preferiamo le vecchie alabarde, Gli archibugi, le spingarde, Le pentole di pece bollente. Quando sarà scoppiata la peste, Daremo caccia agli untori. Oh mio Dio! Ritornano le tre caravelle: Sulla tolda di sale, Appeso a una croce,Colombo. Ha fallito Non è arrivato alle Indie Non ha scoperto nulla di buono. Il nuovo mondo è affondato In un oceano d’affari sbagliati. Non si salva nessuno: E’ già stipulato il contratto Per la rottamazione del globo.
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