Sta calmo, calmo stai calmo.
Il pensiero in controluce
assume la forma della sua cupida tregua
la sostanza di una lingua formosa
si dilegua sul palato
amen, polisolfato
secreto da un cedro
curato ad occhio nudo
prima che il vento lo caricasse di languide carezze
da slabbrare la corteccia
e fare pace col benessere.
Dove s'è corrotto il rintocco languido del frutto
a nuova stagnazione del raccolto?
Qui il cielo è verde e nero
eppure ancora risuono per un tempo fragile
respiro genesi
poi muoio anch'io
entrando in te
che mi fai dolce linfa?
il tuo profumo è un prato dove declino e cado
non mi fai bene
tra sussurri e vene
lieve scintilla brucia
consuma appena fino alla fine
ogni mio primitivo gesto di resa.
Parlami, corpo vivente in preda a portenti,
toglimi dallo stadio di nume.
Compare una soglia oltre il sereno
che abbia qualcosa di terreno sulla bocca
è un retaggio di solchi antichi del tempo che fu.
Che mi offrirai quando tornerò con la preda in mano?
Altri scalpi per i battesimi del fiume.
A tratti percepire che senza di te
sarebbe naturale morire sei così bella.
Non è per me soccorrere il diluvio fino alla sconfitta.
Canto per non piangere
e bevo il succo dell'assenza
dai tuoi seni che non si prodigano più.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Adielle, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.