Pubblicato il 03/09/2014 21:18:54
Non c'era giorno in cui non pensassi a lui... D'altronde, ogni giorno era uguale all'altro... Gli innumerevoli stimoli della realtà affaticavano il mio sibilo di orgoglio, distruggevano le macerie su cui avevo costruito tutte le verità della mia vita. Non era pesante essere senza di lui. Era quasi impossibile sostenere il pensiero che lui fosse senza di me. Di saperlo solo anche con una donna nel letto. Ma i giorni passavano e il mio cuore si chiudeva. Non potevo dimenticarlo, mal col tempo, imparavo a fare a meno di lui. C'erano attimi in cui sentivo che poteva cambiare tutto. Potevo smettere di respirare. Il mondo poteva smettere di girare. Ma a me non importava. Quel tremolio di un letto a baldacchino vuoto. Mi guardava e mi compiangeva. Era insostenibile la forza di ciò che era stato. I fremiti del mio corpo avevano smesso di tormentarmi. Mi rigiravo nel caos di tutto quello che era senza di lui. E lui, evolveva senza di me. Non mi sono illusa di averlo amato. So che è stato così. Ma con la grandezza del mio cuore, non sono mai riuscita a colmare il vuoto che ogni volta mi lasciava. Non negavo che potesse esserci di più. Sapevo quanto avrei avuto di meno. Percorrevo i minuti senza guardare avanti. Era indietro che mi voltavo ogni volta. E nelle foto riscoprivo ogni emozione che tentavo di disperdere nel fiume che mi trascinava via. Non c'era giorno in cui non pensassi a lui. C'era stato. Ci sarebbe stato per sempre. Ma il pensiero del mio dito senza anello mi fa ancora male. Avremmo potuto sposarci, avere dei piccoli bambini che cadevano per casa, che avrebbero fatto capricci per delle caramelle. Avrei voluto vederlo padre. Marito. Famiglia con me. Ma era andato. Ed io, non ero andata con lui.
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