Ogni definizione che nell'analisi concettuale dell'uomo dia risalto all'elemento animale non considera il dato caratteristico ed essenziale di questa esistenza. L'uomo è un essere che bisogna vigilare attentamente, lui e i suoi concetti, ma proprio perché non è un animale. Questa vigilanza non si esercita con princìpi biologici, bensì con princìpi intellettuali: soltanto là dove lo spirito dell'ambiente sociale e morale non è capace di questo, dove non raggiunge la possibile altezza dell'esistenza antropologica, prevalgono i metodi adatti per le bestie. Non allevamento, bensì educazione: ecco la legge che di questo potrebbe tener conto.
© Paolo Melandri (12. 2. 2019)