Pubblicato il 06/05/2016 15:52:20
E chissà Tu dove sarai,
verso quale punto d'orizzonte o respiro d'indaco lo sguardo malinconico, specchio del mio, volgerai.
Da quando te ne andasti sono rimasta col cuore assiderato nel nulla quotidiano dispersa nella feroce morsa dei ghiacciai.
E chissà se ti ritroverò un giorno in un digradare festoso di colline nel radioso incanto di rinascita di un uliveto senza fine.
Mi basterà incrociare lo sguardo che Tu solo sai, un sorriso, quell'abbraccio che all'ombra dei ricordi non mi abbandona mai, l'andante del tuo passo quieto e sereno.
Ora che ogni istante dall'amaro calice di memoria bevo l'ennesima goccia di veleno e mi spengo giorno dopo giorno.
Ora che mi sento fragile e sperduta come una bambina nella selva di tenebra del dolore brancolando verso le ombre evanescenti di un tramontato ritorno.
Ora che tutto il mio essere, falena notturna, insegue per sopravvivere la luce tramula dei ricordi, barlume d'amore.
Ora che la pioggia come in quell'alba sulla mia solitudine cade mesta e piano.
Adesso che cerco come allora, padre mio, la perduta carezza d'autunno della tua mano.
NOTA: Nel sesto anniversario della tua partenza, carissimo papà. Resti nel mio cuore oggi come allora.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|