Sinedrio, gruppo anonimo d' ascolto, miei angeli in colonna
mi siate testimoni, io non sono
non sono la donna che mi consola
posso immaginare certo ma non fa una gran differenza
sarò pronto alla contesa un' altra primavera, in mia assenza
allora forse approderò a qualcosa
fosse anche la certezza di non essere niente
non sarò diverso da adesso
per questo aspetto. Tempi migliori. Coraggio da vendere.
L' attrazione ha un' età dell' oro.
Trascorre il fiume nel suo letto anche quando tu dormi nel tuo.
Mia amata fontanella.
E' l' acqua, a maggior ragione nei corpi.
E la settima nota e quella volta celeste da cui scendesti le stelle.
Per passarmi attraverso.
Cambio i ricordi per garantirgli un futuro.
Non sono sicuro di essere vivo.
Ma se mi sentissi parlare con la voce di un altro
tenteresti di credermi.
Sono così infelice di pensare cose secondarie
e il teatro mi vergogno di calcarlo
eppure siamo comunque tutti impegnati a recitare. Nostro malgrado.
Ma in quei momenti in cui si è veri lo spettacolo è più straordinario.
Come essere spettatore non pagante
vorrebbe essere la mia specializzazione.
Ma si paga comunque, almeno in termini di tempo.
Che scorre nel suo letto proprio mentre tu dormi nel tuo.
Mia amata fior d' abisso.
Chetata tra le foglie del bosco.
Per rapire i miei sogni proibiti.
Ah, volesse il cielo che fossi fortunato questa volta
che vi chiedo perdono
per non essere all' altezza delle vostre aspettative
miei angeli custodi.
Come faccio a credere ad un dio che mi ha fatto così?
E tu, dove trovi quella forza che ti muove?
Siamo atomi di solitudini in volo
verso quale direzione?
Che il viaggio io lo faccia da solo è un bene o un male?
La possibilità di essere felice
in quale dei casi diventa più probabile?
Per fortuna andavo male in matematica e non mi diverte calcolare.
Così il fantastico caso diventa a trazione integrale permanente.
E poi a chi voglio darla a bere, sono solo parole
che seguono docili la corrente.
Io non posso pretendere.
Però se dovessi sognare un bel futuro
sarebbe con qualcuna che mi ama per quello che siamo.
Mi ami? Ma quanto mi ami?
Certe volte tantissimo.
Mia cosmo proletario, universo che ho creato.
Ecco, faccio il gallo e non me lo posso permettere.
Mi riporto all' ordine, esterrefatto delle cose.
Canto una canzone di cui non conosco le parole
come fosse la parte saliente di un concerto
a cui mi hanno invitato a prendere parte
perchè informato sui fatti.
Ma io non so niente, nemmeno le parole
della canzone che ho scritto per distrarti.
Emanciparsi dal senso del possesso sarebbe salutare
e appartenersi lo stesso
e amarsi per sempre contro ogni statistica
ma c' è chi ama cambiare punto di vista
e procurarsi numerose esperienze per maturare il giudizio.
Come dare torto a chi si gode la vita?
Ognuno ha i suoi gusti, i suoi metodi.
La sua dose giornaliera per tirare avanti.
Accontentarsi del minimo indispensabile è prerogativa dei vinti?
Una volta ho perso la strada di casa
e mi sono ritrovato all' ospedale psichiatrico.
Mi hanno come resettato.
Ma non ero tutto sbagliato
anche se il caso necessitava di un bisturi.
Guido verso il mare, i finestrini tutti abbassati
la musica alla radio ha il colore del grano che scorre di lato.
La strada bagnata si sta asciugando con quell' odore
che sale dall' asfalto che ti mette voglia di respirare più forte.
Vai piano! Anche per questa volta il mare non cambierà di posto.
E prendere il sole e farsi il bagno e non vergognarsi del proprio corpo
questo sarebbe salutare.
E la pasticca del mattino e dormire la notte.
Fare sogni bellissimi, pieni di gioia.
Un pensare limpido come in stato di grazia.
Un viaggio bellissimo pieno di gloria.
Una dolce vita, un futuro coi fiocchi, conservare meraviglie per la fine
e dunque lasciarsi andare.
Questo sarebbe salutare.
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