Non aver bisogno di un paradiso che ci eterni
sarebbe il vero riscatto per la mela proibita.
Ma le vene d'oro dei polsi hanno bisogno comunque di lame
perchè il verso del fiume prenda la rima del mare.
Tingere di sangue la sabbia
e raccoglierla nella clessidra di un altare
perchè possa servire a pregare sua maestà
di tornare a farsi carne per l' amplesso del sole sull' acqua.
Ad un tratto sono fuori di me
e posso guardarmi e provare pietà
ma il tempo concesso alla contemplazione
lo sottrai comunque al flusso di vita che scorre.
Senza spazio e senza tempo saremo un giorno
ad evoluzione conclusa
allora chi butterai giù dalla torre?
(Adama od Eva? O il figlio di Giuda?)
Ma l' alba segue la legge a memoria
non ci abbandona nemmeno nel vuoto.
Se è vero che nel buio puoi vedere anche una piccola luce.
La luna, archetipo di madre, nei tarocchi del sembrare
avrà lo stesso successo tra i poeti di adesso
orfani di se stessi prima ancora che generati.
Per scrivere parole che valgano
dammi un' anima prima ancora di una lingua parlante.
Per dire, tanto per dire, anche la foglia che cade
merita un piano di volo ed io non voglio morire.
Padre che mi sopravvivi
generami di nuovo quando sarò pronto a ricordare chi sono!
E la foglia che cadde ritorni sul ramo, a cantare la canzone del vento.
E gli alberi nel seme che fummo.
Liberi, di essere priogionieri di niente.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Adielle, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.