Pubblicato il 31/10/2018 16:38:05
Penso a te nel silente saluto a distesa dei fiori mesti e lo sguardo di un crisantemo m'illude che l'amore che ci univa un tempo sia sopravvissuto e ancora resti.
Penso a te lungo il filare mentre me ne vado nella pioggia di novembre sola e triste. E l'immagine solare di un volto perduto in un empito la mia desolazione torna a consolare. Vivo, struggente e tenero come allora il tuo sorriso d'autunno nel cuore resiste.
Nell'ora in cui la sera disegna ombre inquiete nella mia stanza ti dirò, padre, in un orfico canto oltre ogni distanza... Quando il dolore della perdita l'anima mia sconquassa, almeno nel ricordo, ti prego, resta.... In questa notte di naufragio che non passa.
A mio padre
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