Pubblicato il 03/12/2018 18:44:21
Ti guardo con tristezza come la più fragile onda d'argento che mai farà ritorno a riva mentre ti allontani già vinta alla deriva.
Smarrito il sestante e stravolta la navigazione sei sempre più distante naufraga e sperduta in un crescendo di desolazione.
Ora che sui tuoi occhi, madre, è calata la notte nascondo una lacrima sulla chiglia infranta della tua vita
e sulle lacere e travolte vele nello schianto delle sartìe rotte di una tragedia senza tregua ch'è supplizio e condanna infinita.
Nota: A mia madre, ammalata d'Alzheimer.
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