Siamo una voglia irrequieta e frizzante
siamo una calma attesa dorata apparente
la propensione naturale del vento
a lasciarsi piegare per ore
il bisogno dissacrante di un verdetto finale
a partita neonata, siamo il bivio
a cui conduce la strada
siamo ogni scelta sbagliata
e dove vuoi che vada
il tuo pensiero cucitomi addosso
ha pretese di Gerusalemme liberata
senza croci o verità d'approdo.
Siamo l'amore che batte in ritirata
ogni volta che un diritto vien torto.
Siamo ebbrezza in contumacia
quando il vino bevuto va all'ossa
e la testa non gira
il cuore non batte più forte
il respiro spezzato non fa il fiato corto
ed il condannato a morte non lascia giri già pagati
e brindisi alcolici, all'osteria, di cordoglio ma fiumi d'inchiostro.
Siamo vite sfrecciate sul cordolo
unghie morse a mordere l'asfalto.
Scafi fatti per il mare aperto
a blandire sicuri ogni porto.
Siamo voce e delizia e vele-conchiglia
canto prolisso di sirene spiegate
che non tentano più di tentare
arrembaggi ed altre avventure, spacconate
per cui ci saremmo lasciati spacciare
per persone diverse da quelle che siamo
in rappresentanza dell'essere umano
senza distinguo di razza
ma con per motore immobile
e trazione costante, il carburante di un'immaginazione
senza limiti e confini ad armare flotte di remi
versi di cantanti e di ballerine
i dolci passi di danza.
Che valga la pena è sensazione confusa
e non per una ragione ci si mette al mondo
fosse anche per averne una.
Le conclusioni vanno tirate giù alla fine
come palpebre assorte
prima di salpare per l'ultimo viaggio
così mi riservo il diritto all'ultima parola
nell'aldilà del confine, ben oltre il mio coraggio
quando sarà troppo tardi perchè questa povera poesia
possa restare mia per il tempo necessario
amore mio, a farti capire, se non hai capito già,
almeno il contrario...
...di contrarietà, in sua compagnia.
Umilmente al maestro Guccini.
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