Quando il tramonto muore
e cala lenta la notte
si spengono i muri della città
e si riempiono lente le strade
che amo e conosco da tempi lontani.
S' animano i marciapiedi di volti conosciuti,
tante piccole maschere inconfondibili
nei loro movimenti, sembianze, cadenze
e prende vita la notte in un tourbillon
di musica, macchine e palloni
illuminato dalla luce fredda e tenue
di una fila di vecchi lampioni.
Nella via dove sono cresciuto
la gente vive d'illusioni
cantando storie di vecchie canzoni
ridendo delle proprie bugie
vivendo per l' oggi senza la certezza
di vedere la luce del domani.
Nella via che m'ha visto bambino
ogni notte ha il sapore di festa
ma sotto le maschere soffre la gente
come i vecchi clown che raccontano storie
tenendo una lama stretta nel cuore.
Così scorre la notte nella mia via
guardata da case ingiallite
da un'aria di cenere
dove tra sogno e realtà
passano i volti, le storie, gli anni
in quell'aria terribile e fantastica
che, come in una commedia subdola,
consuma le vite in giochi proibiti.
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