Pubblicato il 31/03/2011 09:29:08
Frenetico s'affretta il giorno nella quotidiana corsa, la memoria il cuore brucia come stella arsa.
Dolente incombe il giorno nell'aggirarsi fra le caduche illusioni e i sogni in silenti tumuli, via si va mesti e soli.
Invano m'affanno intorno al mosaico infranto, fra nostalgia e tristezza inesorabilmente tace l'elegiaco canto.
Ordisce crudele la vita l'ennesimo inganno, dopo il fremito d'ali della serenità la tristezza dall'acre sapore di fiele.
Senza scampo, né rifugio alcuno, né spazio infinito calo il Ricordo dal lugubre velo di lacrime intriso.
Invano m'affanno intorno al mosaico devastato, inesorabilmente troppo tardi ormai il treno ha fischiato, mesto saluto d'un commiato affrettato.
Fra la polvere e le logore, consunte tessere cerco di ricomporre l'immagine Tua, mia ultima carezza d'illusione in dolenti sere.
Ma il tuo sorriso perduto è ormai nell'evanescente Ricordo, un soffio di tramontano ed il regale manto giace silente ed arcano.
Sferza della solitudine l'inclemente fola, ed il Sovrano in esilio lontano in altri campi posa i suoi passi.
Continuo il mio penitente viaggio sola.
Al dolce inceder suo canta di malinconia l'argentea roggia, fioriscono di rimpianto in brune viole nella dolcezza del suo sguardo i mesti sassi.
Nella tristezza del mosaico muto scomposto, infranto calpestato, si perde l'eco tacita del mio pianto...
Il tuo volto dilegua nell'aurora dall'ingannevole bagliore...
Fra tessere non ricomponibili sfuma il tuo sorriso perduto nell'ombra cupa e in dissolvibile del mio dolore.
Attorno a me il silenzio si veste di cappa asfissiante e desolata bruma.
Il re giace nella cripta di tenebra, più non lo desterà la carezza d' aurora radiosa.
Non vi sarà il sospirato ritorno, annega nel mare di rimpianto il naufrago mio cuore.
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