Pubblicato il 08/04/2011 08:39:08
Soave aprile tinge il cielo di cobalto, dispiega le ali la mia nostalgia verso Te a sera, a quel luminoso meriggio nella chiantigiana contrada in fiera.
Del bacio tuo sincero serbo il radioso ricordo nell’agreste incanto del sentiero.
Inaspettato fiore d’autunno il nostro amore, fiorito per incanto nella valle desolata del dolore.
Quel giorno che pareva senza fine insieme nel Chianti, nel palpito di colore e l’allegro vocìo dei passanti.
Nell’anima mia custodisco il mosaico d’armoniosi, irripetibili istanti.
Verso le antiche pievi che spuntavano come viole dai verdeggianti poggi, s’inerpicava il nostro lieto cammino in passi lievi.
Ci vegliava un cielo di smalto azzurro, da tela rinascimentale, nel cuore una serenità celestiale.
Infinito, soave l’abbraccio tuo nei pressi del rivo, nel canto antico del mulino.
Nel palpito di nostalgia volo da Te, mio rifugio d’oblio.
Il soffio del vento m’accarezza nel malinconico andante di solitarie ore,
ed eccoti vicino in quell’abbraccio senza fine
nel mattino primaverile di radiosa vividezza mentre canta il mulino sussurrando del nostro amore.
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