Pubblicato il 06/06/2011 19:28:03
Il mio incedere solitario nei boccioli di Luce del primo mattino.
Il passato mi sorride con la tenerezza d’un bambino mi corre incontro mi prende per mano e sui sentieri della nostalgia soave mi conduce lontano.
Nel fiume in piena del divenire, nel dirupare del Tempo dalle rovine dei sogni alla polvere dei desideri mi sembra d’averti vicino.
Inesorabile la vita fugge e non s’arresta un’ora.
Mi sorridi malinconico e dolce nel bacio dorato dell’aurora dall’irraggiungibile, remota riva.
Esule petalo di primavera vago nel primo mattino, nel turbine dei pensieri fino a sera.
Il mio incedere solitario lambito dal vento.
Gli occhi all’orizzonte eloquenti testimoni del fiume carsico del mio pianto.
Soltanto Tu Angelo muto in veglia ascolti il mio elegiaco canto nell’abbraccio dell’aurora vermiglia.
Penelope senza età ad intessere il kimono Della mia malinconia al telaio, l’iridescente trama dei Ricordo all’arcolaio a comporre il vivido obi.
E rubini di scarlatto appassionato nel mio sguardo d’ardente brace reduce d’un sogno incenerito ai miei rosei lobi in pendagli di porpora di rimpianto ho sospeso.
Una nube di passeri ondeggia e vira, fremono in cerca di Te i miei pensieri e l’Anima inquieta sospira.
Lo sguardo mio nell’incanto lacustre di spenti colori si culla in soffuse trine di luce.
Nel Ricordo di Te languono mesti i fiori in desolato abbandono, l’aria non risuona d’un grido d’un volo, il cuore si desta nell’eco della tua calda, autunnale voce.
E l’anima raminga esule vaga sull’opposta riva baciata dal primo sole.
Sei inesorabilmente lontano, nella carezza del vento il tocco gentile di seta della tua mano.
Naufraga di Te mi perdo come foglia d’ acero nel turbine dei pensieri sul perduto sentiero.
Nella selva ombrosa della Memoria, nel mare della nostalgia, nel fremito del rimpianto
alla deriva in cerca di Te resisto, Luce della vita mia, Capitano dell’Anima mia.
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