Pubblicato il 10/06/2011 15:19:58
Ed eccomi persa ancora nel sorriso ottobrino dei poggi Tu al mio incedere vicino, la fragranza della tenerezza m’avvolge di luce nella tenebra del mio oggi.
Cascata di gioia, di vivace allegrezza la tua profonda voce, a dileguare dall’anima mia in ombra la pervicace tristezza.
Il tuo sguardo chiaro lo specchio del mio s’andava mano nella mano verso il bacio dorato della mattinata, insieme nello scintillare della pioggia a inerpicarci verso San Miniato al Monte per l’erta scalinata.
Firenze dalla piana l’idiliaca, indimenticabile cornice, i nostri baci all’ombra dei marittimi pini la felicità evanescente di fugaci attimi.
E poi nel crescendo d’emozione varcammo insieme le Porte Sante, ed il cuore scandiva la passione palpitante.
Argentea la pioggia cadeva fitta la chimera d’Amore volava indomita irraggiungibile ed invitta.
Dei nostri giorni perduti ascolto ancora oggi l’indimenticabile, struggente roggia nella sincope dei miei dilemmi muti
Intenta all’opera intesso trine di ricordi, merletti di nostalgie fiorentine, di cui ammanto il grigio cielo della mia solitudine, dipingendo di nostalgia nel nome tuo, Amore la volta celeste della mia sera.
E vola a ritroso la Memoria, nell’incedere malinconico dei miei passi nella fola gelida d’inverno, nel soffio gentile di primavera, ventaglio iridescente di stagioni del cuore.
Ed eccomi smarrita sui sentieri del memoria nell’agreste dolcezza delle tosche colline nell’incanto senza fine delle armonie fiorentine.
Ed eccomi a sorriderti sul sagrato romanico dell’antica pieve di Greve in Chianti.
Ad attendere il tuo bacio, foriero d’un sogno lieve infinitamente dolce nella carezza dell’abbraccio tuo che non ho più dimenticato.
Andavano quieti e sereni i nostri passi per gli agresti sentieri.
All’ombra del tuo sguardo di giada del nostro romantico ieri, nel bacio elegiaco della rugiada i nostri cuori tremanti l’un all’altro a cercarsi come notte insegue il giorno anelanti.
La tenera voce tua Nel rimpianto di ieri Ancora mi chiama, nell’eco infinita di chi si ama e di desio si bramava.
A ritrovarsi sul viale dei passi perduti nella malinconica giava sul sentiero d’autunno degli amanti.
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