Pubblicato il 26/07/2011 09:25:36
Tra il vociare dei viaggiatori ti ho cercato, sul nastro grigio del binario interminabile nell’afa di fine luglio addormentato.
Milano Centrale.
Il fascino, il benvenuto frenetico tra le volte e le vetrate. Soffiavo sulla cenere anonima Pandora delle mie meste, trascorse giornate nelle gocce di nostalgia in lacrime di porpora.
Tra la gente distratta intenta a trascinare la valigia Ti ho aspettato e l’emozione cresceva come magnolia di cinigia, palpitavo nell’ansioso batticuore come rosa scarlatta.
Sul binario dell’alta velocità il treno in soffio di velluto si fermava già.
Ed il mio cuore il tuo nome sillabava nel ritrovarsi in un sorriso radioso e muto. Inconfondibile il tuo incedere, caro e familiare il tuo passo.
Eccoci insieme ancora noi. Alla vita crudele e beffarda scacco matto.
Tra la folla Ti ho riabbracciato.
Il tuo sguardo chiaro, mio mare di giada mi ha lambita nel tramestio di passi nel nevrotico viavai.
La carezza d’autunno del tuo sguardo, Amore fra migliaia di occhi sconosciuti nemmeno fra miliardi di passeggeri nella stazione della mia solitudine la confonderei mai.
Ed il bianco e nero soave e sublime del nostro bacio in fondo al binario nel fermo immagine del cuore non lo dimenticherò mai.
E con Te compirò l’avvincente guado, sarò la tua compagna di viaggio.
Abbracciami ancora, non lasciarmi mai.
Fai rifiorire il roseto spento dei mie occhi, assiderati in solitari nevai.
Insieme a Te mia candida rosa di maggio che come l’incanto lirico dell’autunno non resti ma malinconico e pensoso nel vento vai.
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