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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Narrativa

Jacopo Reali
Edizioni e⁄o

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 28/07/2008 01:56:00

Questo romanzo è stato scritto da un giovane di 21 anni ed è naturalmente ambientato tra gli adolescenti, tra i 16 e i 17 anni. La vicenda narra di un ragazzo dal nome particolare, Jesus, a sette anni resta orfano della madre e questa assenza segna un solco profondissimo nella sua vita. L’esistenza di Jesus privato dell’affetto materno è amara, spesso cinica, il ragazzo è spesso irrisolto, per esempio sta contemporaneamente con due ragazze, ma la cifra costante della sua esistenza è la violenza. Ed è proprio una rissa causata da un motorino a mettere in moto la nefasta macchina degli avvenimenti. Jesus, dopo una scazzottata viene inviato dal padre a fare una sorta di servizio civile in una clinica per anziani e qua incontra una anziana poetessa affetta dallo stesso male che si era già portato via sua madre, egli prova un immediato affetto per questa signora, si suppone perché riesce a fargli da madre, parlandogli con dolcezza, dandogli dei consigli e facendogli incontrare la poesia, in breve facendo rivedere al cuore oscurato di Jesus la luce dell’affetto. Il ragazzo capisce così quale è la vera direzione della sua vita e decide di affrontarla tenendola stretta nelle sue mani: si mette con la ragazza che ama veramente, diventa studioso, non si droga più: l’affetto e l’amore lo redimono. Ma, purtroppo, la violenza non si arresta soltanto voltandole le spalle, ed inesorabile, la vendetta di un vecchio rivale di Jesus farà precipitare tutto il suo mondo, conducendolo dietro le sbarre. Ma anche dal gelo di una prigione può giungere il tepore del sentimento, il protagonista riscoprirà così l’affetto del padre e quello della ragazza che aveva lasciato che non aveva mai smesso di aspettarlo.
Il libro è narrato in modo molto semplice e genuino, è diretto e rispecchia l’età dell’autore, tuttavia nella sua semplicità di linguaggio riesce ad essere molto profondo. Nella sua crudezza e nell’amarezza delle sue pagine questo libro trasmette comunque un bellissimo messaggio di speranza e dice a gran voce che la violenza non è mai una soluzione, neanche quando ci si sente disperati, solo l’amore ci può liberare dalle catene del rancore e dell’angoscia. Un libro che dovrebbe essere adottato nelle scuole come lettura per gli adolescenti che, sicuramente, si ritroveranno in qualcuno dei personaggi e saranno certamente invogliati a riflettere. Un plauso al giovane autore che ha saputo comporre un’opera così pregna sebbene snella e facilmente leggibile, aspetto la sua prossima prova che non mancherà di confermare la sua felice mano e il suo talento di scrittore e di persona reale.

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