:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Articoli
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 997 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Mon Apr 8 13:25:22 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Grexit? E se invece ridiscutessimo Maastricht...

Argomento: Politica

di Lorenzo Roberto Quaglia
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti gli articoli dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 30/06/2015 22:53:41

Dalle prime avvisaglie della crisi che ha scosso l'eurozona sono passati poco più di tre anni. A fine 2011 oltre la Grecia, anche Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda erano sull'orlo del baratro finanziario e avevano urgente bisogno di riforme strutturali che rimettessero in carreggiata i rispettivi Paesi.

Ad oggi, solo la Grecia non è riuscita a porre in essere quelle riforme strutturali che, più o meno, hanno posto in atto gli altri Paesi riuscendo a togliersi dall'occhio del ciclone della triade (Commissione Europea, BCE e Fondo Monetario).

Potremmo scrivere migliaia di parole sulle ragioni per le quali la Grecia non sia riuscita nell'intento ed ognuno di noi potrebbe esprimere in merito il proprio parere che, da un punto di vista di logica economica, potrebbe avere o non avere un suo fondamento, un suo valore.

Vogliamo dire che sul caso Grecia tutti, dai politici locali agli economisti di fama internazionale, dai politici europei al popolo greco, tutti hanno commesso degli errori, di analisi, di studio, di prospettiva, di impegno civile, di mancanza di volontà; anche se però non tutti ne pagheranno le conseguenze nel caso la situazione dovesse degenerare.

Ma detto ciò, non è sui motivi che hanno spinto la situazione sino al punto dove adesso si trova, l'orlo di un burrone, che vorremmo concentrarci, bensì a questo punto su come uscire da questo vicolo cieco e dove ri-orientare il cammino europeo.

L'Europa, insieme alla Grecia, appare ormai giunta ad un punto di non ritorno. Come si risolverà la crisi greca avrà infatti ripercussioni sul modo di concepire e pensare da oggi in avanti l'Unione europea.

In una logica mercantilistica e affaristica, in tutto il mondo, il socio di minoranza che non si allinea, ma anzi si mette di traverso al volere della maggioranza, viene liquidato ed esce dalla società. Tradotto, la Grecia che conta circa il 3% del PIL dell'Unione, o si adegua ai diktat della triade oppure può tranquillamente dirigersi verso l'uscita. Questa posizione è molto diffusa in diversi ambiti e gruppi economici e finanziari europei.

Ma è questa l'Unione europea che abbiamo costruito e che vogliamo? Ciò che contano oggi in Europa sono solo ed esclusivamente gli interessi economici? In Europa oggi comandano i finanzieri e gli industriali oppure insieme alle Istituzioni europee elette con il suffragio universale (a dir la verità solo il Parlamento europeo) vi sono altre logiche, altre politiche che devono essere considerate quando si affronta la crisi greca?

Perché questo è lo snodo centrale di una situazione che appare ingarbugliata sino all'inverosimile dal punto di vista giuridico e finanziario, ma che si può risolvere in mezz'ora se c'è la volontà politica di guardarla con altri occhi.

I politici europei che siedono in queste ore nei palazzi che contano hanno davanti a loro la possibilità di compiere una scelta che passerà alla storia: irrigidirsi sulle proposte di austerity nei confronti della Grecia, arrivando alla rottura delle trattative (lasciamo perdere di chi sarebbe la “colpa” finale che rappresenta un discorso sterile) oppure rimettere in discussione i parametri (valevoli per tutte le nazioni europee) e le condizioni che regolano i rapporti economici e finanziari degli Stati all'interno della UE (ridiscutere Maastricht per intenderci).

Il motivo per fare ciò: perché i valori che hanno portato all'idea di unità europea, i valori di pace, sussidiarietà, fratellanza, amicizia tra i popoli, perché il periodo di tempo più lungo di prosperità e pace che l'Europa ha vissuto negli ultimi settant'anni, sono più forti e valgono infinite volte di più di un parametro finanziario pensato da un burocrate con l'ausilio di un computer.

Poi, ci si mette tutti intorno ad un tavolo e si discutono le cose da fare e come aiutare, oggi la Grecia, domani qualcun altro, a risalire la china.

Mai come oggi si sente la mancanza di quella Costituzione europea che non vide mai la luce e che se si fosse riusciti a varare, ci avrebbe potuto indicare la rotta da seguire in casi come quello che stiamo attraversando.

Di un’Unione che predilige un parametro matematico alla salvezza di una Nazione francamente non abbiamo bisogno.

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Lorenzo Roberto Quaglia, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Lorenzo Roberto Quaglia, nella sezione Articolo, ha pubblicato anche:

:: [ Politica ] Perché votare? Per chi votare? (Pubblicato il 04/02/2018 11:18:50 - visite: 1464) »

:: [ Religione ] Un bimbo di nome Gesù (Pubblicato il 09/12/2017 19:35:23 - visite: 956) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa: considerazioni finali (Pubblicato il 28/10/2017 00:03:48 - visite: 1088) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa: la fase finale (Pubblicato il 16/10/2017 22:17:00 - visite: 829) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa: le forze politiche in campo (Pubblicato il 15/10/2017 10:04:08 - visite: 1196) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa: la Chiesa ortodossa (Pubblicato il 09/10/2017 22:47:50 - visite: 1291) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa: l’ultimo Zar (Pubblicato il 08/10/2017 21:57:03 - visite: 1090) »

:: [ Storia ] La Rivoluzione russa (Pubblicato il 07/10/2017 18:10:27 - visite: 851) »

:: [ Libri ] London Lies (Pubblicato il 19/07/2017 22:06:02 - visite: 836) »

:: [ Politica ] Voltagabbana (Pubblicato il 14/07/2017 23:27:31 - visite: 1283) »