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Mario Compostella International Tattoo Fest

Argomento: Arte

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 23/05/2018 18:26:58

Mario Compostella all’International Tattoo Fest Napoli 2018
Dal 25 maggio alle 13:00 al 27 maggio alle 12:00

Insieme a quasi 300 tatuatori di fama nazionale e internazionale che saranno presenti nella cornice di grande fascino e bellezza in un contesto di puro divertimento che sarà l’International Tattoo Fest di Napoli 2018 in occasione della Mostra d’Oltremare, una delle più importanti e caratteristiche sedi fieristiche in Italia, l’artista Mario Compostella, presente con alcune sue opere di maggiore impatto visivo, rappresenta il fulcro di quella tradizione partenopea mai venuta meno che ritroviamo proiettata nel futuro della contemporaneità.
Le motivazioni che lo hanno spinto a partecipare all’International Tattoo Fest Napoli 2018, sono molteplici. In primis la volontà dell’artista di confrontarsi con altri ‘creatori di immagini’, decoratori visionari, artisti con l’arte tra le mani ecc. che indubbiamente rappresentano il meglio dell’arte creativa presente sulla scena. Quale miglior location dell’International Tattoo Fest di Napoli, dunque, se non quella che vede numerosi spazi appositamente dedicati , dove incontrare artisti di strada, balli e giochi di animazione e aree per il relax e il ristoro, e altri destinati ai manufatti della tradizione artistica partenopea e non solo.

Ma lasciamo che Mario Compostella ci parli della sua attività artistica:

Professionalmente nasco nel laboratorio di artigianato artistico di famiglia Ditta Arte Compostella, dove prima mio nonno e poi mio padre costruivano e restauravano arredi classici decorandoli con oro a foglia, l’inestimabile patrimonio di tecniche, manualità e conoscenza che mi sono state tramandate sono la genesi della mia espressione artistica, che inizia ufficialmente nel 1994.
Nel 1997 il mio laboratorio è inserito nell’Itinerario delle botteghe storiche nell’ambito del Maggio dei Monumenti, nell’anno 2000 partecipo alla Mostra di Artigianato Religioso in Pompei, dove sono premiato dai Lions Club International Pompei Host per qualità e raffinatezza delle opere esposte.
In questi anni decoro alberghi di lusso tra cui: Grand Hotel Parker’s, Excelsior, Grand Hotel San Francesco al Monte, fornisco teatri per arredi di scena tra cui: Opera Buffa del Giovedi Santo del Maestro Roberto De Simone, Tartufo di Tony Servillo, restauro arredi del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e dell’istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Nel 2006 partecipo al Columbus Day in New York, nel 2007 all’Italian Lifestyle in Emirates e nel 2008 al 5° concorso internazionale 'Il Mobile Significante' promosso dalla Fondazione Aldo Morelato in queste manifestazioni decido di presentare i miei nuovi lavori di design e ricerca, il consenso e le discussioni che ne seguono, producono una serie di eventi e iniziative ampliando di fatto il mio ambito professionale.
Nel 2011 la mia prima mostra personale ‘la materia della memoria’ nell’ambito del Forum delle Culture, 2012 ‘decorAZIONI’ che ha come location la Cattedrale di Caserta nel borgo medioevale, 2014 ‘Le sette Madonne’mostra itinerante nel percorso della Napoli Sotteranea, nel 2015 Istitut Francais di Napoli espongo il ‘Trono Itinernate’ dal quale segue un importante pubblicazione sulla rivista Rencontres dal titolo ‘La via dell’oro’, imperniato sul mio percorso artistico.
Nel 2016 sono nominato Fornitore Ufficiale della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. Nel 2017 progetto e realizzo ‘La Macchina dell’Energia e ‘Il giardino dei Chakra’ per il I International Reiki Festival di Ferla (SR).
Ed ecco che in occasione dell’International Tattoo Fest Napoli 2018, decido così di realizzare una grande pannellatura luminosa di 2 metri per 1 raffigurante PACESOTERICO, prendendo spunto dal video game degli anni 80 Pac Man, sostituendo i personaggi famosi con elementi naturali come il sole, la luna, la morte, proponendo un percorso labirintico in cui rappresento il ‘ciclo della vita’. Le figure sono realizzate in alluminio a fogli lavorati con tecnica a sbalzo, il metallo punzonato e bordate con chiodi in ottone.
Continuando a giocare con questi elementi Pop oramai metabolizzati nella nostra cultura, ho realizzato inoltre una ristretta collezione di mummie partendo da alcuni pupazzi di gomma degli anni 70 della Walt Disney, utilizzando piccole bende di cotone e colla naturale le ho rivestite e messe in campane di vetro decorandone la base in legno tornito con una incisione a rombo alternata con colori e foglia dorata, ciò mi riporta inconsciamente ad un linguaggio popolare che da estetico decorativo si proietta in un cosmo mistico di rilevanza esoterica.

Altre cose con le quali partecipo sono le mie classiche formelle in legno in cui incido elementi Sacri, Orientali, Zodiaco. Talismani. Paesaggi, come San Michele, appare su di una antica tavola di legno incisa e decorata con foglia di oro 22 carati applicata con tecnica a guazzo e lucidata a mano, qui il linguaggio figurativo è intrinsecamente legato al linguaggio del corpo, quel corpo di cui le mani fanno parte e che sapientemente generano un’immagine sacro-mitologica.
Infine una serie di specchi, cornici e paraventi in cui la decorazione, le dorature, i colori diventano elementi principali di dialogo visivo nel quale il riconoscimento e la sua lettura, nasce per riflesso di memoria culturale.
Diverso è invece il linguaggio strettamente simbolico di tipo ‘totemico’ che una certa oggettivazione visiva, non sempre di facile interpretazione, è parte del retaggio di una tradizione artistica e devozionale attribuita all’arte tout court , una lontana funzione magica, che si riconduce alla terra e al popolo ‘elettivo’ per eccellenza, in quanto possessore della chiave che ha reso l’‘homo faber’ napoletano artefice di se stesso nell’esplicare al meglio le proprie facoltà intellettive e comunicative che, da sempre e nel tempo, ha dato impulso alla propria creatività. Sia nel senso della conservazione della passata ‘memoria’, afferente ai mestieri più antichi dell’utilizzo dei materiali primari; sia al rinnovamento dei ‘tratti distintivi’ dello stile e delle nuove forme espressive del nostro tempo.

Mario Compostella … ‘o la memoria creativa del tempo’, in larecherche.it
Per quanto la ‘napoletanità’ non sia scevra da queste connotazioni più profonde, tuttavia è nella spontaneità di ‘vivere’ che in essa si rispecchia la sua più grande esperienza connotativa e filosofica: in quel ‘saper fare’ che vale qui la pena di sottolineare, in cui va ricercato l’esito di quella che è un’acquisita esperienza deduttiva, quel suo ‘fare creativo’, costitutivo di un voler guardare oltre il presente e che, ancor più, si apre al futuro e che sono connotative dell’arte di Mario Compostella, un ‘homo faber’ a tutto tondo, in cui la ‘creatività napoletana’ si ripropone con evidenza, sia nei manufatti artigianali sia nella sua recente produzione artistica. Si è qui costantemente partecipi di eventi risalenti a origini antropologiche che richiedono una colta rivisitazione o, comunque, una ricerca culturale che scandagli nel fondo ‘occulto’ delle scienze esoteriche e filosofiche. In quel simbolismo ‘creato dall’uomo per l‘uomo’ ancora non del tutto smarrito che accompagna il nostro vivere quotidiano e che, in qualche caso, restituisce ‘senso’ a ciò che forse senso non ha, o per meglio dire, allevia e/o appaga l’umana ragione di essere al mondo,
Ed è pur questo il mondo magico in cui ‘lavora’ e si ‘esprime’ Mario Compostella, il giovane artista del ‘fare’ che accomuna all’elemento tempo la sostanza allegorica dell’operosità creativa; all’essenzialità poetica dell’immagine l’umiltà del mestiere e la preziosità dell’arte. Ed è lui che oggi andiamo a conoscere nella sua operosa essenzialità. E sia che si tratti dell’esperienza artistica nei suoi ambiti diversi, in quanto Mario Compostella è inoltre maestro d’arte applicata al restauro, nonché disegnatore di architetture e arredamento d’interni, o di scenografie per il teatro. Quanto il suo dare ‘vita alle forme’, al suo desiderio di soddisfare la propria aspirazione nel mondo della percezione, o ai suoi ‘fantasmi creativi’ (composizioni artistiche, immagini pittoriche e non solo), spesso utilizzando materiali recuperati, o per meglio dire: ‘rubati alla terra’, come terre e pietre, corde e legni, metalli poveri o preziosi come l’oro.
Ed è alla mano operosa dell’artista che si fa qui ricorso. Egli è infatti maestro doratore, una professione che gli giunge da lontano, almeno da tre generazioni di fattivo lavoro che risale al suo bisnonno e chissà da quale frequentazione ‘in illo tempore’ dell’estrazione dei metalli. I suoi attrezzi più frequenti sono il pennello, la cera, la gomma, la matita, una quantità di spatole e spatoline, lo scavino, lo scalpello, la punta di bulino per incidere sul metallo. Ancor più gli ‘occhi’ e le ‘mani’, prima ancora dell’afflato ultimo che le riveste: esoterico-allegorico, per voler dire ‘intimo e riservato’ che trasforma le sue creazioni in ‘immagini’ insostituibili dell’umana vicinanza al divino (come ad esempio le sue rivisitazioni sacre); o quelle di un creato astrale (come le sue visioni cosmiche), così vicino a noi da lasciare stupefatti per la ‘bellezza’ che in esso si esprime.
È dunque nel ricreato mondo di una certa ‘bellezza’ che l’artista Mario Compostella esprime la sua sollecitudine alla riscoperta dei ‘segni’ che più coincidono con la nostra sensibilità d’interlocutori attenti e volitivi, sempre alla ricerca di avvalorare certe intuizioni nascoste, quelle significazioni illuminanti che ricreino l’emergere di un senso nuovo, seppure destinato a smarrirsi nella fuga delle definizioni. E lo fa nel comporre, levigare, cesellare, delineare l’indefinito e addirittura, in certi casi, l’indefinibile.
Per quanto, essendo ciò quel che vi è di più avvalorante, ha anche sempre a che fare con la sua sensibilità e quindi con il sentimento poetico del ‘fare’ che si fa ‘verbo’, capace di quell’originalità che trasforma ogni suo momento creativo. E che si tratti dell’amore, del sogno, del coraggio o della paura, così come del giorno e della notte, della guerra e della pace o di qualche altro tema di una lista infinita, alla fin fine egli pur ci parla di noi, e lo fa in modo semplice (mai banale), di ciò che siamo e che trascende dalla nostra ostinata esistenza nell’universo, di quell’‘uomo del fare’ che dapprima esternò nel ‘segno’ la propria inclinazione artistica.

Mario Compostella vive a Napoli, dove gestisce il Laboratorio d’Arte e Restauro in qualità di Maestro artigiano e d’arte applicata, Perito-Esperto in doratura e argentatura a foglia, Disegnatore di architettura, arredamento d’interni e scenografie per il teatro.
Contatti:
www.mariocompostella.it
info@mariocompostella.it inoltre su facebook e youtube.

L’evento si svolgerà in occasione della Mostra d’Oltremare di Napoli, nella zona di Fuorigrotta ed è facilmente raggiungibile da qualunque parte del capoluogo campano. Dal 25 maggio ore : 13:00 al 27 maggio ore : 22:00 presso i padiglioni della Fiera:Padiglione 10 e Giardino dei Cedri - Piazzale Tecchio - Napoli, 80125

Contatti:
http://www.tattoofestnapoli.com
INTERNATIONAL TATTOO NAPOLI S.R.L.
Telefono: 0818854876 - Email: info@tattoofestnapoli.com
Sito web: www.tattoonapoliexpo.it










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