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Oggi è una giornata da En

di Ivan Pozzoni
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Pubblicato il 14/01/2018 00:26:43

Pianifico ogni istante della mia vita, vittima della sindrome di Stalin, in modo che ogni cosa, inclusa l’intera armonia del cosmo, funzioni con efficienza teutonica (e io abbia l’opportunità di far notare a tutti di come sia sempre attento e assennato). Purtroppo, a differenza di Stalin, non avendo il vantaggio terroristico di eliminare fisicamente chiunque abbia una maggiore attitudine all’organizzazione di me (senso di inferiorità) o di chiunque abbia una minore attitudine organizzativa di me (ostacolo), mi accontento di razionalizzare ogni momento della mia esistenza, ai fini di combattere l’angoscia esistenziale dell’individuo (e di evitarmi, in tutta sincerità, costanti rotture di balle). Oggi, ahimé!, dovevo, senza il minimo sostegno di una donna: 1] fare la spesa nel supermercatino vicino a casa dei miei, 2] fare la spesa ad un secondo discount, noto marchio tedesco, 3] recarmi in farmacia ad acquistare una confezione di Dissenten (chiaramente, a uso Ambra), 4] andare ad intraprendere una sanissima cena a Mc Donald’s e 5] dirigermi a giocare a calcetto. Per fare ciò avevo a disposizione: 117€ in contanti, un Bancomat, un Postamat, due PostePay e una PostePay Evolution, caricata di 100€. Piano di battaglia inciso con cavatappi da cucina sulla schiena a livello della settima vertebra: usare i contanti ai fini di fare spese (il settore Isis di Equitalia non si agiti: sono state tutte spese di mera sussistenza, alimentari e mediche, documentate) e recuperare i 100€ dalla PostePay Evolution con l’intento evasore dell’adempiere alle mere spese voluttuarie, mea culpa!, di mangiare (10€) e di saldare il conto dell’incontro di calcetto (7€). Mi vesto, mi indirizzo al supermercatino sotto casa dei miei e alla farmacia (se Ambra ha bisogno, io corro): 37€. Penso, di buon umore: «Ottimo: ho ancora 80€ da usare al discount». Direttomi al discount tedesco, acquisto, come sempre sotto ipnosi, 15 kg di bresaola di black angus (con dispositivo anti-cane), dieci confezioni di miele della Val Brembana (con dispositivo anti-orso), würstel e salsicce viennesi con scadenza 2045 (con dispositivo anti-Ivan) e, telecomandato da Ambra al telefono, cose inutili come tonno, riso, collutori alla menta, alla menta forte, alla menta debole, all’abete, deodoranti al borotalco, asciugoni e infusi/tisane al karkadè solubile; ci aggiungo, a concludere il misfatto, due bottiglie di vino da 3€, al metanolo e alla varechina, da sorseggiare, di notte, durante le mie amene e inutili letture. Arrivo alla cassa: 70€. Penso: «Mi restano 10€, vado a ritir…», e, nello stesso istante, mi ricordo, come in un flashblack (angus), di aver lasciato a casa, chiusa in cassaforte (cassetto), la PostePay Evolution con i 100€. Panico, attacco d’ansia, tachicardia, brachicardia, arresto cardiaco, attacco d’asma, angoscia, tentativi di denudarmi ostacolati da un celerino (in realtà cercavo di comprendere se avessi inciso sul dorso un piano di riserva), attacchi del solito maledetto cane respinti dal dispositivo anti-cane della bresaola di black angus, avvistamento di un orso, con fuga generale, e me, meschino, davanti all’obbligo di decidere in che maniera sostituire la pianificazione iniziale con un secondo piano. Me davanti ad una decisione sull’amministrazione di un Bancomat, di un Postamat, di due PostePay e di 0 PostePay Evolution, senza il sostegno di una donna. Primo delirio di soluzione: faccio 20 km, torno a casa, raccatto la PostePay Evolution, recupero i 100€: scartata, essendo in ritardo mostruoso sulla tabella di marcia; secondo vaneggiamento di soluzione: non facendomi la barba da settimane, mi fingo curdo e chiedo la carità: i curdi fuori dal discount mi cacciano con calci e male frasi («Italiani rubare lavoro! Spaghetti e mandolino»); terza idea, spaccato a terra il famigerato mandolino: vado al centro commerciale, dove è sito il Mc Donald’s, e recupero 100€ da Bancomat, Postamat o PostePay. Però, non è la stessa cosa! La giornata è rovinata: ho bisogno di En. Mi reco, in automobile, al centro commerciale, entro in macchina nei corridoi del centro, parcheggio davanti alle casse del multi-sala, investo una vecchia, mi catapulto sullo sportello Bancomat: non funziona (!!!); non funziona, in tutto il centro, la linea dei Bancomat, dei Postamat, e dei PostePaymat: tutti i negozi, incluso Mc Donald’s, accettano esclusivamente contanti. Scattano, ahimè!, con massima mia vergogna (senno del poi), bestemmie verso ogni forma di divinità, anche laica. Sono solo, con 10€, in un centro commerciale: ho bisogno di una boccetta di En. Dopo l’ennesimo tentativo di denudarmi impedito dai vigilantes del centro, mi si accende, nel cervello, una spia: c’è uno sportello Bancomat, fuori, a 200m dal centro commerciale. Scastro la vecchia, esco dal centro con la macchina, e mi butto sullo sportello Bancomat extra moenia: funziona; ritorno a lodare ogni forma di divinità, terrena, extraterrena, extraterrestre. Le PostePay, non essendo abilitate all’utilizzo Mastercard, sono escluse. Dato che, nel marasma, ho dimenticato dove ho nascosto il code del Bancomat, inizio col Postamat. Inserisco: «Prelievo non eseguibile». Piango, chiamo Ambra, che non risponde, essendo a divertirsi con le sue lezioni di fit-boxing, strepito e dico un sacco di brutte frasi, anche contro Renzi e Berlusconi. Poi, esistendo un Dio dei derelitti, mi si scatena un’intuizione: ricordo il numero del Bancomat. Infilo il Bancomat: «Prelievo minimo disponibile, 300€» (?!). Perché? Non sto a discutere col folletto che gestisce il racket degli sportelli Bancomat, ritiro 300€ (tutti in taglio da 100€) e mi incaponisco. Perché il Postamat non deve funzionare?! Infilo il Postamat: «Prelievo minimo disponibile, 300€». Penso: «Porca troia, funzionava» (il Bancomat è mio, intestato a me, il Postamat è comune, intestato a me e ad Ambra, la spesa era intestata a me, essendo miei i contanti), «adesso schiaccio ok, annullo l’operazione ed esco». Schiacciato ok, si sente fruscio di banconote, mi si chiede il code del Postamat, e solo allora, solo allora, mi ricordo che il Postamat funziona all’incontrario: all’inizio “chiami” l’operazione, e, successivamente, inserisci il code. Preso dallo smarrimento esistenziale, inserisco il code del Bancomat, inserisco il code della PostePay Evolution, e, solo all’ultimo, disperato, tentativo, un curdo del discount mi suggerisce il mio code corretto. Ringrazio, con estrema curiosità e diffidenza, ed escono 300€ (tutti in taglio da 100€). Forte di 600, inutili, € (!!!), avanzo baldanzoso verso Mc Donald’s, certo che il centro commerciale non mi avrà, mai. Ordino, a caso, dato che i nomi dei burgers cambiano continuamente senza motivo, mi consulto col mio commercialista, via telefono, sul menù da assemblare (io che seguo fusioni aziendali non sono mai riuscito a comprendere come funzionino i vari abbinamenti menù Mc Donald’s: a volte ricevo mcnuggets, un toast e un thé freddo a 47€, e, a volte, sedici Mcbacon a 3€ totali): sono 10€, tiro fuori, raggiante, 100€, li esibisco, e ricevo in risposta dall’inserviente curda: «Signore, non avere resto». Io, sfrontato, apro il portafogli con rabbia e dico: «Oggi giornata fortunata, tutti 100€». L’inserviente curda, strappatomi il portafoglio, controlla, rinviene i 10€ avanzati dalle spese, destinati all’incontro di calcetto e debitamente nascosti, e cantilena, soddisfatta: «Signore, menù, 10€». Bianco come un cencio, mi siedo, consumo in fretta i miei Texas burger (?!) con carne di black angus, ricevo l’email di un odiosissimo direttore di rivista, che mi sta, con tutte le mie energie, sui maroni, e che vorrei vedere servire ai tavoli di un Mc Donald’s di Londra, e con 600€ in contanti ritorno a casa, diretto verso una vasca da bagno d’En. Ambra mi vede, carico come la solita mula di Parenzo, mi interroga sulla mia giornata, e mi dice: «Come non avevi i soldi del calcetto? Hai 600€ in contanti!». Il che è bello e istruttivo.


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