Pubblicato il 31/01/2025 21:54:32
Quando ho dormito di pomeriggio, settimane fa, mi ero preparato per un breve riposo che non superasse la mezz'ora, e me ne ero accertato approntando una sveglia che si avvicinasse il più possibile al limite di trenta minuti, preferendo questa soluzione all'impostare un orario perché, intanto, preparavo il letto e la mia stanza e, inevitabilmente, i minuti che così trascorrevano sarebbero stati sottratti a quello che avevo calcolato essere il tempo necessario al mio riposo, e mi sarei sentito raggirato se i preparativi per il mio sonnellino fossero risultati in un minore tempo a mia disposizione per dormire. Oscurare tutte le finestre e la porta, costituita da due fastidiosissime lastre di vetro opacizzato inserite in una struttura di ferro, sono assolutamente inadeguate a diminuire la luminosità del cortile, una specie di conca nella quale la luce del giorno sembra raccogliersi sin dall'alba e continuare a brillare per ore, anche dopo mezzogiorno, invadendo impietosamente anche la mia stanza da letto che, perciò, deve essere coibentata facendo scivolare, davanti alla porta e alle finestre, delle tende così spesse che la luce non riesce a farsi spazio attraverso le fibre dei ricami, e perciò si addensa tutta lungo il loro perimetro, circondandole di un'aureola rettangolare che non è diversa in nulla dal guardare direttamente il cielo, ed è senza dubbio dovuto in parte a questo se i mesi invernali, quando già le ore del primo pomeriggio sono un preludio alla sera e il sole non sembra essere in grado di recuperare le proprie forze prima della tarda mattinata, in cui mi è sufficiente sigillarmi in camera mia per addormentarmi, sono diventati il mio periodo dell'anno preferito.
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