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Pericle citato da Vecchioni

di Angelo Ricotta
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Pubblicato il 21/05/2017 11:32:01

Ogni volta che ho ascoltato Roberto Vecchioni al di fuori delle proprie canzoni è stata una grande delusione per me. Ha delle idee confuse ed erronee praticamente su ogni argomento. Ieri, alla manifestazione a Milano pro immigrati, ha di nuovo citato (lo aveva già fatto al concerto per De Magistris a Napoli in piazza Dante nel maggio del 2011) il discorso di Pericle agli ateniesi del 461 a. C. tratto da «La guerra del Peloponneso di Tucidide» mettendo molto polemicamente l'accento sul passo "e noi non cacciamo mai uno straniero". Come al solito si ferma sempre alla superficie dei problemi. Nessuno di noi vuole cacciare lo straniero ma impedire un'invasione di stranieri, che è ben altra cosa. Inoltre Pericle non era per niente quella perla di democratico che egli erroneamente immagina. Nel 461 a.C. eliminò il suo principale oppositore, Cimone, usando l'arma dell'ostracismo ovvero accusandolo falsamente di aver tradito la città agendo come alleato di Sparta. Nel 451 a.C. promulgò una legge che riconosceva cittadini ateniesi solo coloro che avevano entrambi i genitori ateniesi! Altro che accoglienza dello straniero. Pericle guidò diverse spedizioni militari contro "gli stranieri" spartani e persiani. Durante la seconda guerra sacra guidò l'esercito ateniese contro Delfi e reintegrò i suoi diritti di sovranità sulla Focide. Nel 447 a.C. condusse la spedizione per espellere i "barbari" dalla città tracia di Gallipoli. Insomma Pericle era un demagogo assetato di potere come tutti i demagoghi della storia e alla fine fece molto più male ad Atene che bene. Sarebbe opportuno non fare paralleli inappropriati tra situazioni storiche così lontane e differenti. Infine ripubblico qui una mia nota sui muri. Chi afferma che i muri e gli eserciti non servono o è in malafede o ignora la storia. Tutta la storia umana è una storia di violenze, di muri e di eserciti. Le civiltà la cui cultura tanto ammiriamo sono state costruite con la violenza e difese da mura ed eserciti. Per questo sono durate millenni. Ovvio che non possono durare per sempre ma c'è una fondamentale differenza fra durare millenni e non nascere. Nel qual caso saremmo rimasti all'età della pietra. A qualsiasi livello, per poter costruire qualcosa e svilupparla, è necessario crearsi un ambito personale e inviolabile. Ciò non significa impedire le interazioni con gli altri ma solo poterle scegliere. Lo stesso accade con gli organismi viventi. Sono costituiti da cellule le quali per sopravvivere hanno dovuto erigere un formidabile muro: la membrana cellulare. Ciò non impedisce loro di cooperare con le altre cellule per far funzionare l'organismo, anzi l'esistenza delle membrane cellulari è indispensabile a questo scopo.


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