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Il poeta-soldato

di Manuel Paolino
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Pubblicato il 14/07/2017 14:52:57

"Un'ulteriore riflessione. Se davvero il poeta affronta un sentiero fatto per gradi, nel quale dalla scoperta del proprio dono giunge ad un punto in cui ne diventa l'involucro, per poi una volta liberatosi conquistare l'autonomia e la capacità di agire nello spazio e nel tempo, allo stesso modo potremo fare tale similitudine con il passaggio dal mondo ermetico, surreale e creazionista - da quel paesaggio visionario che scaturisce e termina nel poeta o muta in qualcosa di indipendente - all'approccio realista. 
Così come il poeta soltanto dopo numerose possessioni (l'addestramento) si trova in grado di trasportare la propria veggenza su un piano che egli controlla o cerca di gestire insieme al pensiero e in stretta collaborazione con l'ispirazione, alla medesima maniera solamente in seguito ad avere penetrato innumerevoli livelli di coscienza, di visioni, intimi mondi e esperimenti, può allora approdare con la più adeguata armatura alla realtà; ed inoltrarsi, ora sì, con questi nuovi occhi, nel territorio del realismo. 
Adesso il poeta può descrivere con le sue mani quello che lo circonda: come il guerriero o il marinaio che ritornano a casa dopo molti anni di traversate e guerre, ora scopre improvvisamente le capacità e l'attitudine giusta per coltivare la propria terra, fino al prossimo arruolamento."

 

 

 


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