Pubblicato il 28/11/2011 00:13:38
Non confidate di trovare scampo, quando trabocco anniento, v’indurirò nel tempo d’un istante e diverrete un blocco inseparabile, l’opera somma tra le brute immagini. Solleverò la mia furia come un’ondata di magma, v’erutterò sui pensieri lapilli e montagne di cenere; sono il nemico d’ognuno, ignoro la tregua e la pace, confondo carnefici e martiri, accorpo carcerieri e carcerati: io sono il vulcano più attivo del mondo di repentine eruzioni, chiamatemi Odio. Mi coprirò col mantello della nottata più buia, m’inietterò nello sguardo il fuoco perenne degli inferi, innalzerò dagli abissi i cerberi cani ringhianti, impietrirò le vostre carni assieme e diverrete un gruppo immortalato, dei vostri cuori vuoti farò calchi. Susciterò l’invidia inappagabile d’ogni sorta d’artista maledetto e strozzerò la voce dei poeti quando pronunceranno il nome Amore. Dovrà Botero le sue forme tonde mutare in corpi duri e spigolosi.
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