Pubblicato il 23/02/2012 21:03:38
Arenato il sogno nel naufragio sulla scogliera dell’abbandono, soltanto il mare lambisce con dolcezza il mio disincanto e lenisce del fasciame spezzato di un cuore il tragico schianto nel mormorio d’onde, compagno discreto della mia sera.
Mi sorride con la purezza disarmante d’un bambino il Tempo sul sentiero radioso delle illusioni d’un idillio perso.
Ora che dal fortunale dei miei giorni lo sciabordio della reminiscenza biancheggia dal mare della solitudine riaffiora il canto sommerso.
Ed il ricordo del tuo sguardo vinto dalla paura mi brucia ancora l’anima come arroventata scheggia.
Oltre la carezza fugace del maestrale nel sospiro amaro di nostalgia novella Arianna ripenso al bacio d’ombra, illusione e fato d’un antico amore disperso al di là delle logore mura del nostro giardino che non ho mai dimenticato.
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