Pubblicato il 11/05/2012 18:44:30
Ti restano cocci di parole, frantumi di galassie a indicare antichi templi dove era porta a sconfinato senso il cenno della mano - per chi sapeva intatta la rotta della stelle.
Tremano in bucce trasparenti oscure bacche amare senza suono. Bevile.
Travolto dal moto accidentale della ruota di Fortuna tessi nuovi mondi di occhi spalancati in scantinati della mente.
E non distogliere lo sguardo dal delirio che ti incanta - tu, fatti simbolo di terra, arco nel cielo che suggelli. Slanciati oltre il limite dei passi.
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