Pubblicato il 01/11/2012 10:15:56
Dicono che per capire un uomo sia bene fissarlo negli occhi oppure osservarne la curva errante delle mani, ma io, non so perché, preferisco guardare i piedi, quel punto di contatto tra l’anima e la terra dove il passo misura l’affondo nella vita, la soglia di equilibrio tra l’incerto sfiorare di punte da ballerina e il pieno espandersi della pianta a possedere tutta la terra, e le dita, poi, costrette dall’involucro delle scarpe che, più che proteggerle, le nasconde alla vista di chi potrebbe sbirciare una contrattura eccessiva in contrasto al sorriso o un solletico strano e quasi impudico, una voglia di libertà che dal più piccolo nervo s’irradia con un guizzo al pensiero più lontano.
(da Il caso e la ragione, Book Editore, 2010)
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