Pubblicato il 21/12/2012 08:01:57
Schizzi di fango, crateri nel cuore, voragini che riemergendo da fondali marini si fanno cime, ghiacciai d’acque torbide, urla nel silenzio di coscienze acquietate.
Sento il tuo acuto dolore come mio Divento occhi del tuo viso quando piangi Fruscio della tua anima quando riposa Riso della tua bocca quando trovi pace.
L’incrocio di solitudini è alchimia Quando i ricordi respirano all’unisono Quando una brezza quieta silenzia l’uragano Che vite spezzate non hanno potuto placare.
Negli abissi dell’anima orrore e speranza Si mischiano ma non si confondono Ai poeti è dato il dono, di riaprire Con parole di pietra e melodie insinuanti Una fessura di libertà in ogni tramonto.
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