Tutto scorre e tutto brucia
I
Un vento è solamente un fiume d’aria
e un fiume non è che un fuoco fluido.
Ma aereo o liquido,
il fuoco è sempre eterno
e proprio non ha tempo
per credere a questi
e ad altri insipidi dettagli,
visto che il fuoco è già nei dettagli,
sin da quando, nel buio stellato
della sua officina,
è come scintillato
quel caldo bagliore
che ancora oscilla in ogni cranio
e in qualsiasi altro cuore.
Così, se è vero che tutto è come
immerso in un fiume
che scorre via, lontano da se stesso,
è anche vero che in quel fiume
tutto è lava e tutto
brucia di una febbre
che viene dalla vita
e va verso la vita,
perché non è che vita – e perché non è.
Visto che alla vita, come al fuoco,
piacciono l’essere e il non-essere
a un tempo e l’essere senza essere
nello stesso luogo.
II
Il fuoco è sempre eterno,
ma non sempre riesce a respirare
al ritmo del proprio passo
e del suo stesso sangue,
e sono sempre tante
le volte in cui il fuoco
non vive di vita, ma della brace
più grigia
e delle sue ceneri disperse
tra le nausee più sazie
e i più stanchi rimorsi.
Però
la lena che riprende
pochi momenti dopo
è legna
umida di benzina,
ed è in questo modo
che il fuoco può di nuovo
tacere le sue colpe
danzando sulle punte
dei suoi capelli alti, rossi e scomposti
dal ritmo del proprio petto
e della sua stessa voce.
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