Pubblicato il 29/04/2013 20:02:01
Fitta la nevicata dei ricordi senza tregua sulla valle della memoria si posa verso sera e l’amaro disincanto del giorno attenua.
Quante stagioni sono passate da allora da quell’indimenticabile autunno, lo rammenti anche tu ancora?, per i rosseggianti poggi fiorentini che teneramente ci vide uniti e vicini.
Ho dimenticato le parole nel bacio di luce dei tuoi occhi dall’altura di Fiesole in un manto d’oro che avvolgeva Firenze adagiata serenamente nella piana.
Avrei voluto dirti quanto t’amo, mio poeta, e ho amato te soltanto nella carezza elegiaca della tramontana,
ma la voce mi è mancata e si è smarrita come i nostri perduti passi d’autunno.
Avrei voluto dirti… ma il rimpianto è cosa vana come la neve dal fugace incanto ora che la nostalgia vola in assolo fra i colli toscani rigogliosi di querce, cipressi e mirti.
A L.
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