Unica gemma al mondo
tra cielo e terra in bilico.
Stanotte, in un abbraccio rosa
la luna t'ha avvinghiata.
Mentre tu storta, nell'inchiostro svetti,
lanci a chi guarda, petali di quarzo,
Alla stazione, nel suo cartone avvolto,
sereno, un clochard di rosa sogna.
Prima che il suo giorno, solitamente
lasci, la veste tenebrosa della notte.
In questo raro notturno, pure l'Arno
pare ora, sia, trasparente e vivo.
Che sembra di vedere guizzi d'argento.
Immersa nel rosato plenilunio,
Io, percepisco suggestivi influssi.
Immobile e rilassata, sul lungarno,
mi sento trasportare avanti e indietro.
Sbalzi di tempo e spazio mi percorrono.
Improvviso, un bisbiglio d'acqua, una scia reca.
Nel fiume, un feroce caimano è all'attacco.
Mentre ignara sotto la luna Pisa dorme,
s'alzano fiamme a rosicchiarle gli arti.
Solo Kinzica che per amore veglia
avvista il rosso crepitare e, avvisa.
E le campane destano i dormienti.
Fugge l'alligatore. L'acqua spegne.
Nel rosa stregato di questo perigeo
Un grande salto avanti mi sorprende:
Un mare tra due rigogliose sponde,
e gente attraversarle facilmente.
Strette di mano e pacche sulle spalle,
ceste di rispetto colme e frutti dolci.
Batti cinque tra mani diseguali
s'alternano tra l'una e l'altra sponda.
E, mentre dalle risa Pisa scoppia
La Torre allunga il collo e, a raddrizzarsi prova
per sapere il continuo della storia.
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