Dalla parte dei lividi accolti
più che da quella della misericordia
inoltrata a domanda con sottile speranza
prassi della voce il ballare delle labbra
vibranti come corde che vogliono dirti qualcosa
che tu non sappia o abbia dimenticato
come orme sulla sabbia di questa spiaggia
che non comprende l'infrangersi dell'onda
e da allora la studia da quando ogni granello
conobbe il sapore dell'acqua
anche solo per sentito dire in un lontano passaparola
anteprima delle prime volte
coraggio dischiuso da un Sole persuaso
che donare i suoi raggi non fosse una cosa da poco
se poteva scatenare miraggi e scansare le ombre di lato
è da quel lato che l'improvviso scontro
riconobbe come sbagliato
che guardiamo la forma di tutte le cose
pretendere di riconoscersi nella vita
irradiata e cambiare volto per durare un attimo di più
del necessario nel mutuo soccorso di particelle fotoniche
e l'aria s'accalda strato dopo strato saluto dopo saluto
scambiandosi la pelle coi nostri respiri sospesi
sullo sprofondo mai veramente pronti
a fare esperienza del vuoto
più che una sensazione momentanea di smarrimento
non sono più vivo non sono ancora morto
e non mi riconosco
un incantesimo del cuore tradito dal resto del corpo
balliamo la dolce danza con astuta avarizia
e un po' di reciproco cordoglio
per la forma perduta oppure orgogliosi
di averne ritrovata un'altra da sfoggiare nei finesettimana
quando la calca ci confina in piccoli spazi violati
con la speranza che i nostri vicini non siano maleducati
e che i nostri nervi restino saldi su principi di non belligeranza
un mare ci separa nemmeno troppo profondo
i miei conati surrogati di bestemmie astiose
e il tuo labirinto senza uscite
in entrambi i casi sarebbe auspicabile
arrampicarsi sulle pareti lisce delle nostre difese
per lanciare lo sguardo oltre le apparenze senza ancore
e verificare con la saggezza di altri occhi
quanto le differenze ci rendano simili
così inconfondibilmente umani
da farci passare di colpo la voglia di essere soli
la ragazza con la ciocca rossa si tira su il costume senza spalline
ha un seno così bello
la figlia più piccola della coppia che ho di fronte ha brandito paletta e secchiello
l'anziano seduto di fianco sprofonda nella sua lettura patriarcale
un aquilone prende e se ne va
io sto fermo e zitto osservo
vestito di tutto punto solo i piedi a digiunare nella sabbia
ciò che accade intorno e dentro
che effetto mi fa.
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