Pubblicato il 06/09/2013 23:38:15
Mi sorprende la sera
in solitaria carezza
e il battello va verso l’opposta riva
in una quiete ancestrale.
Un raggio d’oro sfiora il crinale
mentre le onde increspano il lago
nella serale brezza.
Cala il ricordo
nel bacio della tenerezza
che già precoce veste il manto autunnale.
E torna per un attimo il radioso miraggio dell’estate
che ha il timbro di violino di una voce,
la cascata d’argento del vernacolo fiorentino.
E incede la nostalgia
nella fragranza del glicine vespertino
che soltanto per me effonde il tocco inebriante
di quando mi cammini accanto
nello sfavillio di luce e gioia
di una fiorentina via.
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