Pubblicato il 23/10/2013 16:27:04
L’anima esiste, e come. Per le anse del vaso forte e lungo soffiando asciuga carne cervello ed ossa, tenta l’uscita. Affila le nocche delle mani, arma i pugnali delle vertebre contro il liso sudario del corpo. A fuoco vi imprime lo scheletro a sua effigie. Tossisce nell’aria la feccia secca invelenita dell’amore come paglia sfiata dalle scuciture di un cuscino. Assedia i varchi delle pupille a disfarne la trama superstite concreta di lacrime come gusci d’ unghie morte sfilacciano lucide ragne consunte in punta di un calzino.
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