Garante della felicità solo una moneta in tasca
un fiocco di neve se la passa meglio di me
splendente germoglio frutto del freddo
figlio dell'inverno contorno bianco nella pupilla del cielo
quando tremo chi mi scalda a questo mondo?
nessuna che abbia per nome il tuo sorriso
per casa i tuoi capelli per voce le tue mani
e il paradiso nel bavero alzato della giacca
a proteggere il collo dal vento di domani.
E' uno scarto di lato a infittire la trama
quando ormai tutto sembrava scontato
prendi i tuoi guanti per esempio
che tengono distanti le tue dita nude dai miei denti
hanno un altro passo rispetto all'incedere del tempo
tu stessa lo sai quando stai zitta o non mi menti
lo percepisci che a volte è in una piega
che ci si perde per sempre
a cercare di toccare
di vedere la natura delle cose senza lenti
ma poi basta un soffio a spostare il quadro dal centro del muro
e non basterà un soffio a rimetterlo dritto certo
non prendo nemmeno la mira lo giuro
chiudo gli occhi e cammino sul filo ma controcorrente.
Il disagio che mi rapisce quando ti sto vicino
sa di fretta e di parole masticate troppo a lungo
prima di sboccare dalle labbra
ecco perchè sembro fuori sincrono quando ti parlo
è la dittatura dell'orgoglio che m'incalza
piedi per terra piedi per terra ripeto alla luna
mentre mi guarda soffrire
per non aver saputo fare del mio sguardo
una navicella spaziale che mi portasse sulla sua rotta
raggio traente e starei a ballare sulla superficie tenera
della sua lingua mobile adesso
ma la coperta è corta e tirata tutta dal tuo lato
il lato giusto perche l'universo vi si adagi
senza scaramucce e prenda sonno presto.
Presto prima che la notte abbia voglia di ridere
le serva qualcuno con cui ridere.
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